Editoriale

Inter serve una scossa, le mille ragioni di Skriniar

Inter Skriniar, facciamo un passo indietro.

Estate 2022: l’Inter apre la strada alla cessione del ragazzo, lui vuole restare e rinnovare. Logico che ci resti male.

La piazza nerazzurra si solleva, Marotta e Ausilio sono convinti di tenere il difensore slovacco ad ogni costo, Zhang deve cedere, Skriniar rimane.

Resta ma con l’amarezza di chi sa che per il club non è più un fondamento su cui costruire il futuro. Per la seconda volta, già Conte aveva provato a metterlo sul mercato.

Il suo inizio stagione non è brillantissimo, è evidente che quel che è successo in estate pesa parecchio nella sua testa.

Marotta e Ausilio ci mettono una pezza. Arriva la fascia da capitano, arriva un accordo di massima per rinnovare a breve (a noi risulta così), le cifre sono al top per gli ingaggi dell’Inter di quest’epoca, Skriniar si tranquillizza.

Passano le settimane, passano gli incontri con il giocatore e con il suo entourage, la firma non arriva.

Passa anche lo sponsor principale, Digitalbits non versa un euro, di nuovo main sponsor neanche a parlarne. Tutto diventa ancor più difficile.

Anche il tempo passa, le voci si rincorrono, Skriniar rinnova prima del mondiale, no dopo il mondiale, no, rinnova per Natale.

Poi arriva Zhang alla festa degli auguri, lasciate 5 euro a Piero Ausilio per il mercato. Alla fine la sensazione è che Arlecchino si confessò burlando, bambole non c’è una lira.

Arrivati a questo punto è lecito o no pensare che il rinnovo di Skriniar sia legato solo ed esclusivamente ad una cessione importante da fare a gennaio (leggasi Dumfries)?

E sbagliamo a pensare che Skriniar sia ancor più incazzato per questa situazione? E in più si fa di tutto per far apparire che sia lui a tentennare.

Si attendono smentite, magari non solo a parole.