San Siro, Sala risponde a Sgarbi. Inter e Milan con le spalle al muro
San Siro è diventato una vera e propria telenovela.
Da un lato Inter e Milan che spingono per avere un nuovo stadio all’altezza dei top team europei. Dall’altro le istituzioni in una bagarre di dichiarazioni che alternamente sembrano lasciare aperta la porta alle ambizioni dei due club per poi chiudere ogni possibilità.
Il vero scontro del contendere è il vecchio Meazza. Secondo i club lo stadio dovrebbe essere abbattuto per far spazio al nuovo impianto. Su questo punto cittadinanza e istituzioni sono di fatto spaccate tra favorevoli e contrari.
Nella giornata di oggi si registra l’ennesimo episodio della saga. In un’intervista al Corriere della Sera il sottosegretario alla cultura Vittorio Sgarbi ha confermato l’intenzione del governo di mettere un vincolo sullo stadio per evitarne l’abbattimento. Cosa che aveva già annunciato nelle scorse settimane.
San Siro, Sala duro con Sgarbi che vuole il vincolo sullo stadio. Per il sindaco la palla passa a Inter e Milan.
Alle parole del sottosegretario ha risposto direttamente il sindaco Sala, in maniera netta.
Come riportato dall’Ansa il primo cittadino ha detto: “ Ci sono due possibilità: o le due squadre fanno buon viso a cattivo gioco e stanno a San Siro oppure vanno a Sesto.” Parole quanto mai chiarissime quelle del primo cittadino meneghino che ha spiegato anche di volere chiarezza dal governo: “Io continuerò ad andare avanti. Diciamo che nell’interesse di tutti, se vincolo ci deve essere, è meglio che venga chiarito subito”
Per il sindaco dovranno essere le stesse squadre a doversi muovere con il Governo per capire come stanno le cose. Sala vorrebbe sapere anche cosa ne pensa direttamente la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Lui da canto suo ha dichiarato di non averla mai sentita sull’argomento. A questo punto Sala vorrebbe lasciare il pallino del gioco a squadre e governo a un solo patto: “Che siano veloci e che se scelgono di mettere il vincolo, lo facciano nei tempi giusti”.
Per Inter e Milan potrebbe essere arrivato davvero il momento di passare al piano B.