Dzeko ancora una volta ha mostrato di che pasta e fatto e di come la carta d’identità non sia importante se lavori da professionista. A fine partita ha rilasciato delle dichiarazioni entusiaste sul match, sui compagni e su sè stesso (
qui l’intervista).
Per La Gazzetta dello Sport Edin Dzeko ha segnato un gol dal peso specifico incalcolabile. La sua è stata una rete fondamentale per lanciare la rincorsa dell’Inter, ma non solo. Di fatto l’inzuccata vincente ha riaperto il campionato e secondo la rosea messaggi di ringraziamento sono arrivati un po’ ovunque da Torino a Roma.
Lui da canto suo ha dimostrato come nonostante le gerarchie scritte sulla carta, che lo vedrebbero dietro a Lukaku e Lautaro Martinez, sia fondamentale per la rosa di Inzaghi e per il gioco del tecnico. Non sarà dunque un cavalier servente dei due top, ma un giocatore con uguali possibilità di entrare in campo.
Dzeko vola e riapre il campionato. All’Inter una seconda giovinezza e la convinzione di poter ancora dare tanto.
Inzaghi avrà il compito di gestire i tre titolari modellando di volta in volta la coppia migliore. Per la Gazzetta era proprio quella formata da Lukaku e Dzeko la coppia dei sogni di Conte al suo sbarco a Milano. Se la società riuscì a portare sotto la Madonnina il belga l’ex capitano della Roma non raggiunse i nerazzurri. Lo fece solo dopo due anni quando Conte aveva deciso di cambiare aria.
Ieri i due nel primo tempo hanno partecipato alle diverse occasioni non andate a buon fine. Nella ripresa Edin è riuscito a far capitolare la difesa napoletana segnando nel suo 17esimo anno solare consecutivo dal 2007.
All’Inter sembra davvero che il cigno di Sarajevo abbia trovato la sua meta ideale per fiorire in una seconda giovinezza. A marzo ci saranno 37 candeline da spegnere e altri gol da festeggiare. È l’unico della storia nerazzurra che dai 35 anni in su ha segnato più di 19 gol. All momento è a quota 20 con la maglia numero 9 dell’Inter, e non saranno certo i crampi finali a non fargli allungare questo record.