Inter, non solo un flop, una lezione da imparare
Altro giro altro flop.
Dapprima fu Nainggolan, Spalletti lo pretese a tutti i costi. Un pacco di soldi e la cessione Zaniolo in cambio alla Roma. Il Ninja a Milano ha fatto parlare di sé più per gli atteggiamenti che per il rendimento. Unico punto a suo favore il gol all’Empoli all’ultima di campionato che valse la qualificazione alla Champions.
E come dimenticare la pretesa di Mourinho di comprare il suo connazionale Quaresma? Una trivela vera, per il bilancio dell’Inter che almeno a quell’epoca non era asfittico come quello odierno.
Adesso Correa. Stesso pacco di soldi con stessa destinazione, Roma, anche se sulla sponda biancoazzurra. Stesso rendimento del belga, anzi ancora peggio.
Continuità impressionante
Era arrivato come spaccadifese in grado di segnare e far segnare. C’erano dubbi sulla sua continuità, sul, suo accendersi e spengersi ad intermittenza. In questi 18 mesi il Tucu ha spazzato via ogni incertezza, la sua continuità è impressionante. Continuo nella mancanza di incisività, nella capacità di sparire dalla partita, nell’assenza di sacrificio e disponibilità a favore dei compagni.
Il fisico c’è, il talento pure, le cose che ha fatto alla Lazio, alla Samp, al Siviglia lo confermano. Ha perso la nazionale argentina e il titolo di campione del mondo all’ultima amichevole pre mondiale.
E’ un problema di testa, di consapevolezza, di autostima, i peggiori da risolvere senza l’aiuto del diretto interessato. E’ un problema soprattutto per l’Inter, che su di lui ha investito 31 milioni di euro.
I tifosi, stanchi di aspettarlo, lo hanno scaricato e non poteva essere altrimenti.
Tocca a lui tirarsi fuori da questo cul de sac, o ci riesce alla svelta o passa di diritto nella schiera di quei giocatori catalogati come bidoni a Milano ma che magari in altre squadre sono riusciti ad esprimere tutte le loro caratteristiche migliori.
Qualcosa di buono però si può trarre anche dalla vicenda Correa, l’insegnamento che anche basta con l’assecondare le richieste di tecnici innamorati di loro pupilli. Da questo punto di vista l’Inter ha già dato, Marotta e c. facciano tesoro della lezione, Inzaghi e chi verrà dopo di lui è avvertito.