Inter, ormai è caos, servono decisioni definitive
Inter e Milan rischiano di veder naufragare definitivamente il progetto del nuovo stadio.
E’ quanto emerge dal resoconto di quanto sta avvenendo in questi giorni nella varie sedi politico istituzionali e riportato oggi dalla Gazzetta dello Sport.
Dopo il dibattito pubblico svoltosi nei mesi scorsi una risposta del Comune di Milano è attesa entro il 21 gennaio ma questo termine rischia di non essere rispettato.
Il problema riguarda gli ormai famosi vincoli che impedirebbero l’abbattimento del Meazza con tutti i problemi inerenti il nuovo progetto.
Uno dei più impegnati nella battaglia contro l’abbattimento del Meazza è Vittorio Sgarbi.
Anche oggi il sottosegretario alla cultura è tornato sull’argomento.
“Esistono davvero milanisti o interisti che vogliono buttar giù lo stadio? Io non credo. Anche se non ho alcun interesse per il calcio – l’unica volta in cui sono stato a San Siro mi sono addormentato sulla spalla di Berlusconi – ho intuito che la città sente lo stadio come proprio: io ho soltanto interpretato un sentire comune. Il vincolo relazionale sta proprio nel difendere questo sentire comune, per far sì che le persone continuino a rispecchiarsi in un simbolo”.
Inter e Milan sono stretti tra più fuochi. C’è da avviare il progetto esecutivo ma solo questo comporta spese di oltre 40 milioni. Troppo rischioso dare il via libera ai progettisti senza certezze.
Torna di gran moda dunque l’ipotesi di spostare tutto nel comune di Sesto San Giovanni. Il Milan non ha mai nascosto di essere disponibile a considerare di spostare tutto verso l’ex area Falck se la burocrazia continuasse il ping pong infruttuoso. L’Inter a quel punto potrebbe prendere la stessa strada, il nuovo stadio è asset troppo importante per lo sviluppo dei ricavi e realizzarlo con il club rossonero significherebbe dividere i costi.