Inter, la vittoria contro il Napoli e quella sul Milan in Supercoppa Italiana sembravano aver messo i nerazzurri sui giusti binari in questo inizio 2023.
I 4 punti raccolti tra Monza e Empoli hanno però fatto sprofondare l’umore in casa Inter. Peraltro la conclusione della vicenda Skriniar, che ha certificato che l’addio sarà solo questione di tempo, ha ulteriormente appesantito l’ambiente.
È nel DNA interista il rimuginare sempre su tutto quanto ci sia di negativo, cadendo in un loop di sconforto spesso non giustificato. Ciò non vuol dire non essere realisti perché i numeri del campionato interista sono sotto gli occhi di tutti. I 37 punti raccolti nel girone di andata, 9 in meno rispetto la Serie A 2021/22, i 25 gol subiti che ne fanno la peggiore difesa della parte sinistra della classifica e le 6 sconfitte sono assolutamente fatti. Fatti che vanno approfonditi, studiati e risolti. È vero che lo scudetto è ormai andato, la distanza dal Napoli capolista è di fatto impossibile da rimontare, ma è anche vero che le altre non sono messe benissimo. L’Inter chiude l’andata al terzo posto, con un punto in meno del Milan squadra con la quale ha perso e virtualmente la Juve, altra squadra con la quale ha perso. Condivide poi la posizione con Roma e Lazio, altre due squadre con le quali ha perso. È evidente come l’aver lasciato 12 punti su 12 contro le dirette concorrenti al piazzamento Champions sia qualcosa che stia pesando enormemente ed è stato conti alla mano “il problema” del girone d’andata. Inoltre i continui buchi in fase difensiva hanno portato ad un passivo di 25 gol, che per una squadra che punta ai primi posti non è un dato accettabile.
Inter, la prima parte della Serie A non è soddisfacente, ma la stagione è un’altra cosa.
Questi sono i numeri del campionato, ma la stagione non comprende solo la Serie A e qui,qualsiasi interista dovrebbe guardare con soddisfazione a quanto fatto finora dai nerazzurri.
Pur di fatto senza mai aver avuto a disposizione Romelu Lukaku e dovendo rinunciare per tantissime partite a Marcelo Brozovic, cosa che se fosse successa in altre occasioni sarebbe stata accolta da imprecazioni e blasfemie, l’Inter si è portata a casa il primo trofeo della stagione battendo il Milan, Campione di Italia, in Supercoppa Italiana, ma non solo. L’avventura dei nerazzurri continua anche in Coppa Italia, torneo che agli ottavi ha già fatto vittime illustri. Chiedere a Pioli e Spalletti. Ora dovrà vedersela con l’Atalanta di Gasperini, in quello che si prospetta essere un bell’incontro da dentro o fuori che potrà regalare sicuramente emozioni. Inoltre la coccarda che l’Inter porta sul petto sicuramente vuole essere difesa dai nerazzurri e in questo torneo Inzaghi resta un maestro.
Una Champions League ancora da scrivere. I quarti valgono oro.
Per molti, se non per tutti, il giorno dei sorteggi la squadra nerazzurra non aveva alcuna chance di passare il turno in Champions League dove doveva vedersela con team dal calibro di Bayern Monaco e Barcellona. Eppure turno passato addirittura con un turno d’anticipo, con tanti saluti a Xavi & Co. Per il secondo anno consecutivo l’Inter, questa Inter, raggiunge gli ottavi di finale nella massima competizione europea, evento che non gli succedeva da oltre una decade. Inoltre, se lo scorso anno la banda di Inzaghi ha spaventato il Liverpool vincendo ad Anfield Road, quest’anno se la vedrà con i Dragoni del Porto per una doppia sfida apertissima. Arrivare ai quarti sarebbe un’impresa assolutamente non prevista a inizio stagione.
Insomma se essere catastrofici è insito nell’essere interisti, è chiaro come a metà stagione, della più particolare delle stagioni, l’Inter sia pienamente in corsa su tutti gli obiettivi. Perché se è vero che lo scudetto è andato, è altrettanto vero che l’obiettivo primario del campionato è piazzarsi nei primi 4 posti. Missione sicuramente difficile, anche per la netta crescita di Lazio e Roma, ma assolutamente possibile.
A gennaio, con la Supercoppa già in bacheca, l’Inter sa che la sua stagione dipende solo ed esclusivamente da lei. È questo l’unico fattore ed è ora di prenderne coscienza, con buona pace dei gufi.