Mkhitaryan è stato intervistato da DAZN nel nuovo formato DAZN1 vs.1, in cui ha toccato tanti temi legati al calcio e non solo.
Del campionato in corso lui ritiene che possa ancora capitare di tutto mancando 17 partite . Si dovrà lottare fino alla fine giocando le partite senza perdere punti. Solo così alla fine non si avranno rimpianti nel vedere dove si è riusciti ad arrivare.
Dopo i primi mesi all’Inter è stato protagonista anche dei due derby vinti in 18 giorni. Il centrocampista a tal proposito ha detto: “Una cosa pazzesca. Sapevamo di avere due derby e volevamo vincerli. Il primo in Supercoppa, un titolo da vincere, siamo molto contenti”. Il secondo derby è stato per lui giocato sull’onda del primo infatti descrivendolo che la fiducia che il derby arabo aveva dato si è rivista in campo. Sono scesi in campo assolutamente preparati dimostrando di voler vincere e meritandolo. Per spiegarlo meglio sottolinea “Siamo contenti che Milano è nerazzurra”.
Netta la superiorità dei nerazzurri nelle due stracittadine, al punto di lasciare soppressi anche i giocatori. L’ex Roma racconta che non si aspettava un tale dominio sugli avversari.
Mkhitaryan crede ancora nel tricolore. Belle parole per Skriniar e che felicità ad aver tinto Milano di nerazzurro.
Gli è stato poi chiesto se le critiche hanno dato fastidio all’ambiente, specialmente quelle di inizio anno. Il giocatore armeno ha risposto: “I primi critici siamo noi stessi, sappiamo dove potevamo fare meglio. CI siamo parlati e capiti, alla fine non importa cos’è successo prima, l’importante è cosa possiamo fare in futuro”. A tal proposito glissa sul confronto che cos sarebbe stato nello poggiato in quanto non si raccontano fuori i segreti della famiglia.
Capitolo Skriniar. A Mkhitaryan è stato chiesto come lo slovacco ha comunicato la sua scelta allo spogliatoio. Il giocatore non interviene sul tema, dichiarandosi molto triste per l’addio dello slovaccoo ma ringraziandolo per i mesi in cui è stato capitano dell’Inter.
Gli sono state poi fatte vedere le immagini del suo primo gol in nerazzurro, arrivato contro la Fiorentina al Francihi nei secondi finali del match. “Quando ho visto Dzeko giocare quella palla a Barella, ho visto lo spazio e ho accelerato anche se ero stanchissimo. Ho visto il difensore che voleva rinviare, ho messo il piede aspettando e alla fine l’istinto non mi ha mollato”.
Dalla passione per Albano a quella per Zidane. La raffica di risposte dell’armeno.
Ha raccontato poi di sentirsi ancora un numero 10 e che il segreto per uno spogliatoio vincente è la mentalità. Il suo idolo da bambino era
Zinedine Zidane, mentre la sua più grande delusione in carriera è stata non aver potuto giocare la finale di
Europa League nel 2019 contro il
Chelsea. Tra i giovani esalta
Barella e
Bastoni. Il primo per la classe, il secondo per le risate. Per quanto riguarda quest’anno confessa che l’avversario più complicato è stato il
Barcellona nella doppia sfida che ha dato tantissima fiducia a tutto l’ambiente. Infine ha raccontato la sua passione per il canto, anche se non lo fa mai in pubblico, e per le canzoni di
Albano promettente che qualora arrivasse lo scudetto ne canterà una. A tal proposito ritiene che vincere trofei con l’Inter sarebbe la cosa che lo renderebbe già felice in questa conclusione di carriera.
Valentin Carboni, quale sarà il futuro del baby nerazzurro.