Inter, nella serata di ieri non si è visto solo il ritorno al gol di Romelu Lukaku e della LuLa. C’è stata anche la definitiva consacrazione di Mkhitaryan. Il centrocampista armeno è arrivato a parametro zero dalla Roma nel corso dell’ultima estate. Dall’infortunio di Brozovic in poi il giocatore ha assunto un ruolo di primo ordine nella scacchiera di Simone Inzaghi.
“Mentre esplora i parametri zero del domani, l’Inter si consola con quelli dell’oggi. Mai scelta fu più azzeccata di quella che la scorsa estate portò a Milano Henrikh Mkhitaryan, non un mediano qualunque, ma un centrocampista che è l’essenza stessa del ruolo: accanto a Barella e Calhanoglu è sempre generoso, raffinato, senza mai perdere praticità”.
Decisivo sia da un punto di vista quantitativo (tante le titolarità consecutive) che da quello qualitativo. “Cominciano a essere tante le partite in cui l’armeno ha usato il piedino nell’azione decisiva, ma ieri si è invece messo in proprio: il tocco di prima dopo l’ennesima sgasata a sinistra di Dimarco ha portato il 2-1 proprio nel momento in cui si stavano aprendo le acque davanti ad Handanovic. Un tranquillante, più che un gol, il primo segnato in campionato a San Siro. Quella di ieri è stata la 14esima gara di fila giocata da titolare, non male per un arzillo 34enne. Ora che è tornato Brozo, Inzaghi ha scelto di far riposare Calhanoglu e non lui: vorrà pur dire qualcosa.
Nel match di ieri inoltre l’armeno ha lasciato il campo in seguito ad una botta. Tuttavia è arrivata prontamente la rassicurazione. «Sto bene, ho solo un po’ di fastidio e spero che recupererò per la prossima partita»”. Una notizia molto importante visto che martedì andrà in scena il match contro il Porto di Sergio Conceicao. E Inzaghi non vuole fare a meno del suo imprescindibile.