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Inter, nostalgia canaglia: il ritorno di Perisic, Hakimi e Icardi

Ivan Perisic

Si vuole sempre ritornare in un posto dove si è stati bene. Evidentemente è così anche per chi lascia l’Inter, continuando a rifugiarsi nel nerazzurro quando le cose non vanno per il verso giusto. Stando a indiscrezioni galoppate in rete negli ultimi giorni, pare, infatti, che Perisic voglia ritornare ad Appiano. Complice l’uscita anticipata dalla Champions del Tottenham per mano del Milan e una stagione al di sotto delle aspettative in Premier, l’esterno  croato sta seriamente valutando il come back. Sarebbe davvero clamoroso, ma non impossibile rinegoziare un ritorno che, a questo punto, con un Perisic ormai trentaquattrenne, ma integro, potrebbe avere un suo perché soprattutto se in prestito.

Dalla Francia giungono voci di un Hakimi stanco dopo due anni di PSG, nei quali ha brillato a corrente alterna, per effetto di moduli e di schieramenti tattici che non ne hanno esaltato le qualità. L’uscita dalla Champions, per ben due volte di fila, aumentano a dismisura i rimpianti del marocchino, che aveva scelto Parigi per avere un ruolo da protagonista e consacrarsi laddove invece ha visto solo diminuire il suo valore. Vantaggio, quest’ultimo, per chi deve acquistare o riacquistare. La volontà del giocatore potrebbe essere la leva: se c’è quella, significa che lo stesso ha già capito che le condizioni economiche saranno riviste al ribasso. Pecunia non olet, ma al cuore non si comanda.

In principio fu Ronaldo il Fenomeno

Non è la prima volta che un giocatore rimpiange l’Inter. Ne citiamo uno per tutti: Ronaldo il Fenomeno, il quale, dopo la sua avventura a Madrid, espresse il desiderio di tornare, ma per Moratti non ci furono le condizioni e il brasiliano, per ripicca, si accasò al Milan. Di certo c’è che Il rapporto che si instaura tra l’Inter e i giocatori è qualcosa di magico, speciale e unico. È un insieme di cose, che vanno dalla città al calore dei tifosi, dall’ambiente al fascino di San Siro. Ai valori di fratellanza, all’impegno nel sociale per perorare le cause dei più bisognosi, alle iniziative benefiche e al sostegno dei più deboli in ogni parte del globo.

Chi entra all’Inter arriva calciatore e ne esce figlio. Figlio di una storia umana e sportiva che ti segna per sempre. Quello all’Inter non è solo un percorso professionale, ma un apprendistato al bello dell’esistenza, ricco di sentimenti profondi che ti entrano dentro e lì rimangono. È un habitat dove ti senti a casa, coccolato, e dove i legami si saldano al punto da diventare indissolubili. Allora se vai via tutto questo ti manca e ti porta a dire: “Che cosa ho combinato?”. L’ultimo dei pentiti, in ordine temporale, è stato Lukaku. Il belga è partito come l’improvviso fulmine a ciel sereno e tornato con la voglia matta di riabbracciare i suo compagni appena 12 mesi dopo.

Inter, anche Icardi è nostalgico

Nella giornata di ieri anche Icardi ha dimostrato affetto verso l’Inter facendole gli auguri per i suoi 115 anni, postando due belle immagini di lui in nerazzurro con la fascia da capitano al braccio. È semplice immaginare la nostalgia che assale Maurito per il periodo a Milano, senza ombra di dubbio il più alto della sua carriera. Certo, è andato a Parigi per soldi, ma non ha trovato la felicità, emigrando poi in Turchia per trovare un po’ di continuità e qualche gol mancante nella sua scorta di attaccante. Le poche presenze e l’involuzione gli sono costate la maglia dell’Albiceleste campione del Mondo. Sono cose che pesano quando tiri le somme. I bilanci di previsione raramente combaciano con i consuntivi.

La storia insegna, la storia serve da monito. Può essere guardata nello specchietto retrovisore ma può anche servire da spunto a chi voglia intraprendere una nuova scelta per azzardare previsioni future. In quest’ottica, Skriniar farebbe bene a contare fino a 10 prima di lasciare il certo per l’incerto. I soldi dello sceicco fanno gola, si sa, sono una calamita che attira con forza inaudita, ma gli abbandoni al nerazzurro non si sono quasi mai conclusi con il lieto fine. Purtroppo, però, Skriniar ha già deciso, anche se un giorno potrebbe tornare a capo chino a bussare alla porta nerazzurra.

Intanto, in viale della Liberazione incassano il gradimento di Perisic e Hakimi. Vedremo se mamma Inter sarà sensibile al richiamo del “figliol prodigo”. Intanto, c’è una sentenza certa e inequivocabile: lasciare l’Inter è una cambiale che prima o poi va saldata. Con il ritorno alla casa madre o con il rimpianto per tutta la vita.

 

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