Inter, nella serata di ieri i nerazzurri si sono scontrati con quel male cronico che colpisce la squadra quando si trova a giocare in trasferta. Il 2 a 1 complica inevitabilmente la corsa per la Champions League, e la Gazzetta dello Sport, nell’analizzare il match, punta il dito su Simone Inzaghi. Il tecnico ha fatto diverse scelte giudicate come errate dal quotidiano sportivo. Innanzitutto c’è la decisione di schierare Samir Handanovic in porta al posto di André Onana.
“Tiro secco e radente, Handanovic battuto e sospettato di lentezza al tuffo. E qui bisogna aprire una parentesi: se il titolare è Onana, perché perseverare qua e là con un’alternanza insensata?”. Poi c’è la questione legata ai cambi. “Sotto di un gol, Inzaghi con i cambi ha provato a variare i soliti canoni. Prima il tridente con Lautaro dietro Dzeko e Lukaku. Poi il giovane Carboni interno di centrocampo in un 4-3-1-2.”
Tra tutti gli errori commessi uno viene messo in risalto, e giudicato più grave degli altri. Inzaghi sarebbe accusato infatti di non avere la squadra in mano. E ciò che è accaduto nell’episodio del primo rigore appare grottesco.
“C’è da chiedersi perché Inzaghi insista su Martinez rigorista, quando è chiaro da tempo il pessimo rapporto tra il campione del mondo e gli undici metri. Lautaro sbaglia spesso dal dischetto, ieri sera ha fallito il quinto rigore in Serie A, su 14 calciati, con tre errori negli ultimi quattro tentativi. Sarebbe stato meglio puntare su Lukaku, più freddo e specialista: un allenatore deve imporsi anche in questi dettagli. L’Inter ha corso e creato, ma non ha ricavato lo straccio di un gol, neppure su un contropiede due contro uno, con Lautaro e Lukaku in fuga”.