Spezia Inter, la moviola: una decisione avrebbe potuto cambiare la gara
Spezia Inter andata in scena ieri ha visto i nerazzurri capitolare per l’ottava volta in questo campionato, complicando la corsa Champions. La gara è stata difficile anche per l’arbitro Marinelli, che ha condotto una partita piena di episodi dubbi. La Gazzetta dello Sport giudica insufficiente la prestazione del direttore di gara nel primo tempo. L’episodio chiave è senza dubbio quello accaduto al minuto 9.
Danilo D’Ambrosio viene atterrato da Caldara in area di rigore. L’arbitro lascia giocare, ritendendo che il contatto sia avvenuto sul pallone e non sulla gamba. A quel punto interviene il Var. Marinelli riguarda l’episodio e assegna il calcio dal dischetto, ammonendo contestualmente il difensore di Semplici. La rosea scrive che il cartellino sarebbe potuto essere di un colore diverso, visto che l’intervento in questione era al limite del rosso.
Spezia Inter, la prova dell’arbitro
Questa l’analisi della Gazzetta sulla prestazione del giudice di gara. “L’esempio di lungaggini nella “on field review” si ha al primo rigore (9’ pt): Marinelli, posizionato non al meglio, è convinto che Caldara abbia preso il pallone e lascia scorrere l’azione; invece è impatto pieno con la caviglia di D’Ambrosio, quasi al limite del rosso. Ebbene: passano 4’ fra controllo, richiamo al Var e visione completa per un’entrata che, vista una sola volta al video, non lascia discussioni.
Il primo tempo del direttore di gara («Giocare», dice, dopo una reiterata trattenuta di maglia di Bastoni a Nzola lunga quattro falcate; solo 2’ di recupero) non è sufficiente. Marinelli si riscatta nella ripresa dando 2 rigori senza esitare. E’ da penalty il ritardo di Salva su Dumfries (36’ s.t.) quanto quello impattante (e con tamponamento) dell’interista su Kovalenko”.