Inzaghi salta subito solo in un caso. Per giugno aleggia un nome
Inzaghi è al centro di forti polemiche dopo l’ennesima sconfitta (l’ottava in questa stagione), e la questione che aleggia è quella sul possibile esonero. La risposta la fornisce il Corriere dello Sport, sottolineando che non ci sarà una rottura nell’immediato, neanche in caso di uscita contro il Porto. Tuttavia a fine stagione ci saranno serie valutazioni.
“A questo punto, non gli basterà guadagnarsi il pass per la prossima Champions, e nemmeno rivincere la Coppa Italia, per essere sicuro della conferma. Il fatto che certe situazioni e certi errori continuino a ripetersi, senza che siano stati trovati correttivi obbliga, infatti, a fare un altro tipo di valutazioni. Rimandate, comunque, a fine stagione.” Esiste la possibilità che la rottura arrivi nell’immediato? Assolutamente sì, ossia nell’ipotesi in cui ci sia un tracollo nelle gare con Porto e Juventus.
Inzaghi non è l’unico problema. E per l’estate aleggia un nome
Alcuni errori del tecnico verranno analizzati nello specifico. “Qualcosa ci sarebbe da evidenziare anche sulla gestione della rosa, con alcuni elementi impiegati in maniera eccessiva (Acerbi, Mkhitaryan, Darmian), e altri accantonati (Asllani). È probabile, però, che questo tema rientrerà tra le analisi consuntive di fine stagione”. Ma non c’è solo l’allenatore sotto accusa. Anche la squadra deve fare meglio. Inammissibile che un match con i numeri visti a La Spezia non porti a nessun gol su azione.
E nel futuro cosa potrebbe accadere? “Cambiare, quindi, vorrebbe dire pagare una buonuscita, come accaduto con Conte, oppure accantonare a bilancio 11-12 milioni lordi (ci sarebbe anche lo staff), esperienza già vissuta con Spalletti. Nulla che non si possa sistemare, anche per un club alle prese con difficoltà finanziare come l’Inter. Ma sarebbe poi sostenibile, ad esempio, il ritorno di Conte, già al centro di alcune voci, che però si è lasciato male con parte della società?”.