Inter, dall’assenza al Mondiale al posto da titolare: a tutto Gosens (pt.1)
Inter, Robin Gosens si confessa. Un anno complicato per l’esterno tedesco ex Atalanta, che è arrivato la scorsa stagione in nerazzurro con i crismi di uno degli esterni più forti della Serie A, e che invece, per ragioni varie, non è riuscito a dimostrare quanto aveva fatto vedere a Bergamo. In una lunga intervista rilasciata a SZ, il giocatore nerazzurro ha parlato di vari aspetti. Ecco la prima parte.
Sulla mancata chiamata per il Mondiale: “La non convocazione in Qatar è stata un’enorme delusione, il punto più basso finora nella mia carriera. Ai tempi non giocavo abbastanza e questa era una cosa che comprendevo. Io stesso ero molto insoddisfatto di me stesso perché ero arrivato all’Inter con l’obiettivo di essere titolare. Se da terzino sinistro vieni preso a quasi 30 milioni di euro, questi sono tanti soldi. Allora con queste premesse uno spera di ricoprire il ruolo”.
Sul perchè non gioca da titolare all’Inter: “Ho dato la colpa a me stesso. In realtà speravo che grazie al trasferimento all’Inter le possibilità di giocare in Nazionale sarebbero aumentate. Invece è stato il contrario. Non avevo la condizione fisica giusta per giocare da titolare. Non ero il giocatore che l’Inter aveva sperato di comprare. In parte la causa era data dalle conseguenze dell’infortunio, che avevo completamente sottovalutato. Sono un giocatore che vive del fisico. E per lungo tempo non sono riuscito a recuperare la mia forma fisica. Questo ha comportato che io in campo non fossi quello che volevo essere. Arrivavo sempre un secondo in ritardo. Ero nell’area di rigore quando la palla era già scappata di nuovo. Nella fase difensiva o inseguivo oppure l’avversario non lo prendevo proprio. E così non potevo mettere in campo i miei punti di forza: posso correre su e giù per 90 minuti e nelle mie giornate migliori vincere la maggior parte dei duelli. E ho un discreto senso del gol davanti alla porta”.