Inter, Bellinazzo parla degli interessi per il club e della situazione economica. Nelle ultime settimane, si è tanto parlato di un eventuale passaggio di mano delle quote dall’attuale presidente nerazzurro, Steven Zhang, ad un investitore. Le ipotesi, fino ad ora, sono state tante, non ultima quella che vorrebbe i due imprenditori, Bertarelli e Del Vecchio, investire per il club nerazzurro. Di questo e di molto altro, ha parlato il giornalista de Il Sole 24 Ore, Marco Bellinazzo, ai microfoni di Radio Nerazzurra. Ecco le sue parole.
Sull’ipotesi di un interessamento di Bertarelli e Del Vecchio: “Per il momento credo di no. La situazione attorno all’Inter è molto particolare: c’è interesse rispetto a un club che ha grandi potenzialità, ma che vive una fase storica molto complicata. L’idea di poter tornare a una guida anche italiana è affascinante, ma il livello di impegno economico-finanziario è notevole per portare il club fuori da questa situazione. In pochissimi sarebbero capaci di poter sostenere questo sforzo e per quello che mi risulta non hanno interesse a intraprendere questa avventura”.
Champions fondamentale
Sull’eventuale mancata qualificazione in Champions: “Perdere quella fonte di ricavo che ti consente di operare senza acqua alla gola. All’Inter la qualificazione ai gironi, con gli attuali criteri, garantisce 60-70 milioni. Andando avanti ci sono ulteriori premi. Il Real Madrid ha ottenuto lo scorso anno più di 130 milioni, ad esempio. In questa situazione di squilibrio tra costi e ricavi ordinari, quel ricavo aggiuntivo consente di manovrare con minori difficoltà. Mancare l’accesso alla Champions, significherebbe andare in Europa League in cui i ricavi possono essere circa un quarto”.
Sugli eventuali sacrifici sul mercato: “Il parametro non è neanche quello del costo del cartellino. I club ormai valutano soprattutto quello che è il risparmio dell’ingaggio e l’effetto positivo di un turnover in cui esce un big con stipendi molto alti ed entra un giocatore a cui puoi dare molto meno. Il concetto di big oggi va molto relativizzato nel calciomercato e non sempre tagliare i costi del lavoro vuol dire indebolire la squadra. Fermo restando che, evidentemente, se sei costretto ad autofinanziare le campagne acquisti, diventa complicato farlo se l’obbligo è per più stagioni. Ti impone di muoverti in un perimetro molto più stretto”.
Caso plusvalenze
Sul caso plusvalenze: “La stessa Inter è stata sottoposta a un’indagine non più tardi di un anno fa e si è chiusa con un’archiviazione. Le indagini di oggi derivano dal clima che si è creato attorno alla Juventus e altre ce ne saranno, perché sono inevitabilmente implicati tutti i bilanci delle società implicati nei giri emersi. C’è da interrogarsi sul senso di questa situazione patologica che è venuta fuori, certamente non nuova e non inedita. E’ una conseguenza delle problematiche economiche del calcio italiano. La domanda è anche se i problemi strutturali si possano risolvere nelle aule giudiziarie e io credo di no. Dall’intervento delle procure non è mai venuto fuori nulla di buono a livello di soluzioni, serve un intervento normativo. L’abuso delle plusvalenze dopo l’effetto positivo immediato diventano una zavorra e il sistema rischia di implodere. Se non vogliamo ritrovarci in questa situazione, bisognerà interrogarsi su cosa ci ha portato fin qui e su come risolvere il problema”.