Sulla sua esperienza a Milano: “E’ stato bellissimo arrivare in una città come Milano, che è meravigliosa. La gente è fantastica. Sono in un grande club e sono molto felice qui. Il primo giorno mi sentivo come come un bambino. Qui ci sono giocatori importanti, giocatori di alto livello che sanno come aiutarti, come Samir, che è una leggenda da queste parti. Ha fatto molto per il club e allenarsi con lui ogni giorno è un onore. Il nostro rapporto è splendido. A livello personale mi sta aiutando molto e sono molto felice di essere qui con lui”.
Sulla prestazione contro il Porto: “Anche Samir era felice. Si è congratulato con me per la vittoria perché, alla fine, la vittoria è l’unica cosa che conta. Puoi giocare bene, ma se la tua squadra non vince, non importa. Infatti ci aveva parlato prima di quella partita per motivarci e penso che abbia detto la cosa giusta su quello che dovevamo fare in campo. E dopo la partita, era davvero felice. Per noi è stato fantastico, perché erano passati 12 anni dall’ultima volta che l’Inter era arrivata a questa fase, quindi è stata una festa. Sappiamo di avere partite importanti davanti, dobbiamo restare concentrati, sappiamo che sarà dura, ma all’Inter siamo sempre pronti ad affrontare qualsiasi avversario”.
Sulla parata nel finale contro il Porto: “È stato una parata molto importante sia per il club che per me. È per questo che l’Inter mi ha voluto: per giocare come sto facendo. Sono molto soddisfatto delle mie prestazioni finora, ma del resto sono qui per fare il mio lavoro. E sono contento di aver fatto quella parata soprattutto perché ci ha permesso di andare avanti nel torneo, che per noi è la cosa più importante. E lo abbiamo fatto soffrendo. Questo può succedere nel calcio. Non puoi sempre giocare bene. Secondo me, se dobbiamo soffrire per arrivare alla vittoria, lo accetto”.
Sulle ambizioni Champions: “Siamo arrivati fino ai quarti di finale e nella mia testa penso che l’Inter, questo club e i suoi giocatori possano ambire a vincere tutto. Quindi, cercheremo di fare del nostro meglio per vincere più competizioni possibili. Che si arrivi o meno in finale, daremo sempre il massimo. Faremo del nostro meglio, anche non dovessimo farcela, dovremmo tornare a casa con la consapevolezza di aver fatto tutto il possibile, ma che gli dei del calcio non sono stati dalla nostra parte”.