Inter, parla Marotta: dal bilancio della stagione al futuro di Lukaku (Sky)
Inter, Beppe Marotta ha parlato ai microfoni di Sky Sport a pochi minuti dal fischio di inizio del match contro la Lazio. L’amministratore delegato nerazzurro ha subito parlato dell’importanza del match di oggi facendo un confronto con l’euroderby: “Direi che sono entrambe importanti, siamo l’Inter e quando partecipa a una competizione deve cercare di farlo nel migliore dei modi cercando di tenere l’asticella alta”.
Il dirigente nerazzurro ha poi ribadito l’importanza della qualificazione alla prossima Champions League: “In campionato siamo meno avanti rispetto alla Champions, ma il traguardo minimo è partecipare alla prossima Champions e ora c’è un piccolo torneo fra sei squadre”.
I bilanci si faranno a giugno: “È chiaro che oggi siamo a tre quarti di una stagione direi positiva per l’Inter, se facciamo un’analisi, salva la partecipazione allo scudetto che ci deve vedere sempre protagonisti. E direi che è un merito del Napoli il vedere tante squadre tagliate fuori da quello che è uno dei loro obiettivi. Fa parte anche della cabala, del gioco, della statistica: per la prima volta da tanti anni una squadra che non sia Inter, Milan o Juve lo vincerà. Ma allo stesso tempo siamo inaspettatamente molto avanti in Champions, e direi anche in Coppa Italia, che è un torneo di grande prestigio. L’analisi definitiva la faremo al termine della stagione, ma oggi siamo in grado di fare una valutazione ampia su tutto, che oggi è positiva”.
Inter, Marotta chiaro sul futuro di Lukaku
Marotta ha poi parlato di Romelu Lukaku, che dovrebbe tornare a giugno al Chelsea e con il futuro ancora incerto: “Intanto ha dalla sua delle skills molto importanti, è innamorato della società e della città: sono presupposti importanti per fare un’attenta valutazione su un giocatore che però non è nostro. I diritti sportivi li abbiamo fino al 30 giugno, poi rientrerà al Chelsea e valuteremo tutti insieme. Oggi i presupposti sono quelli di sottolineare la grande professionalità del ragazzo, che ha un grande senso di appartenenza. Sono presupposti che vanno di pari passo con quelli tecnici e agonistici”.