Milan-Inter di domani non sarà solo un semplice derby, ammesso che ci siano derby semplici.
Domani in campo ci sarà il primo atto dello “sfogo” di una tensione che ormai da giorni si sta addensando su città, tifosi e soprattutto giocatori. A distanza di 20 anni di nuovo la stracittadina di Milano vale la finale della competizione calcistica più importante al mondo. I giocatori che disputarono quella doppia sfida, sia nerazzurri che rossoneri, parlano di quei giorni come dei più complicati delle loro carriere. Quelle due partite non brillarono certo per lo spettacolo con la tensione e la paura di non sbagliare che permeò entrambe le sfide. Sfide che infatti si conclusero con due pari. Pari che permisero al Milan di andare in finale avendo pareggiato 1-1 “fuori casa” mentre l’andata tra le mura amiche era finita 0-0. A distanza di 20 anni sono cambiate molte cose e quella regola, del gol che vale doppio in trasferta, è stata superata.
Domani è molto probabile che vedremo una partita che si giocherà sulla tensione massima dei giocatori in campo. Non sarebbero umani se non avvertissero l’emozione di questi giorni e quindi è fisiologico che in campo ciò si veda. Sarà dunque un derby anche mentale, psicologico. Sarà complicato ma per portare a casa il bottino pieno sarà fondamentale non cedere mentalmente. L’Inter in questi anni di ritorno nelle coppe europee è sempre stata tradita dalla testa.
Milan-Inter, derby di emozioni. Ci vorrà testa e sangue freddo, rimanendo possibilmente in 11.
Ultima evidente prova fu l’eliminazione dello scorso anno per mano del Liverpool. Doppia sfida contro gli inglesi che i nerazzurri dovettero affrontare senza Barella, reo di un’espulsione inutile per fallo di reazione contro il Real Madrid durante i gironi. Il centrocampista beccò due giornate di squalifica e dovette vedere le partite contro la banda di Klopp dalla tribuna. Lo stesso match di Anfield Road fu deciso di fatto dalla poca attenzione mentale alle situazione. L’Inter doveva recuperare lo 0 a 2 dell’andata e proprio dopo il gol di Lautaro Martinez che rimetteva tutto in discussione, ci pensò Alexis Sanchez a farsi buttare fuori per un intervento assolutamente risparmiabile. Inter di nuovo in 10 e qualificazione sfumata.
Ecco, una delle chiavi del match sarà proprio la capacità di rimanere dentro la partita stessa. I ragazzi di Inzaghi dovranno dimostrare di essere cresciuti e maturati anche mentalmente. Dovranno saper capire i momenti, comprendere le decisioni arbitrali e lasciare andare eventuali provocazioni. Domani, seppur al Meazza, giocheranno fuori casa e sarà fondamentale lottare sempre in 11, non uno di meno.