Inter, parla Marotta: dal derby di Champions fino a Inzaghi. Il dirigente dice tutto
Inter, Marotta a tutto tondo sulla squadra nerazzurra. Presente all’evento organizzato da La Gazzetta dello Sport, il CEO Sport della società nerazzurra, Beppe Marotta, è stato interpellato su vari temi. Ovviamente, uno tra i principali, è stato sicuramente il derby di Champions, con la partita d’andata vinta proprio dalla squadra di Simone Inzaghi. Ma tanti altri argomenti sono stati toccati. Ecco le sue parole come riportate da Calciomercato.com.
Su come si sta dopo la partita d’andata contro il Milan: “Si sta mediamente bene, ci porta ad essere avvantaggiati ma dobbiamo essere motivati, umili ma senza cullarsi su queste casistiche. Ancelotti? Chiaro che quando vivi queste atmosfere in una competizione come questa è evidente che l’adrenalina sia tanta e il cuore batte forte. Ora abbiamo una partita e non dobbiamo sottovalutarla ma il pensiero corre a martedi”.
Sul rimpianto di non aver chiuso la partita: “Credo che l’analisi debba portare al fatto che la cosa più importante è la prestazione, questi sono ottimi presupposti per affrontare un avversario di tutto rispetto per il ritorno. Il palo di Tonali è arrivato nel nostro momento di difficoltà ma un risultato del genere alla vigilia non potevamo aspettarcelo”.
Sul pensiero della finale di Istanbul: “Oggi è una fotografia, può alimentare un sogno, ma questo è”.
Su Inzaghi: “Devo sottolineare la forza e la valenza della società, degli attori che sono sotto la luce dei riflettori e quelli che sono fuori. C’è una grande cultura nell’Inter nel dare il massimo, l’allenatore ha superato un momento di forti critiche, forse esagerate, ma chi vive nello sport deve convivere con queste situazioni”.
Sul rimpianto campionato: “Ci sono vari aspetti, dove l’allenatore ha dovuto lavorare e nell’ottica di un calcio moderno debbano essere considerati in tutti gli atleti in tutte le discipline, uno di questi è l’aspetto mentale”.
Sul bilancio generale della stagione: “Ad oggi il consuntivo non può essere che positivo. Con prudenza, certo, ma non può essere che 7, fossimo stati avanti anche in campionato sarebbe stata da 8 da 9. Bisogna valutare si l’allenatore ma anche la società il managment. La responsabilità va divisa tra allenatori, giocatori, dirigenza e società. Il nostro allenatore ha recuperato un momento di negatività. Magari dovevo mettere pressione e l’ho fatto, ma siamo l’Inter e dovevo farlo”.
Poi, Marotta, fa un esempio di quando era alla Juventus, per invitare a non abbassare la guardia per il ritorno contro il Milan: “Coppa Italia, semifinale contro l’Inter, vincemmo 3 a 0 in casa, al Meazza perdemmo 3 a 0 e ci qualificammo ai calci di rigori, questi sono esempi che ci devono insegnare quale sia la mentalità giusta nell’approcciare le gare”