Inter, Marotta a tutto tondo: dalle finali al futuro di Inzaghi, fino a quello di Lukaku e al mercato. Le sue parole
Inter, parla Marotta. In questi giorni, all’interno dei vari media, si parla parecchio di tanti temi inerenti al mondo Inter. Per il club nerazzurro, è un periodo molto ricco sotto tanti aspetti, soprattutto per quanto riguarda la finale di Coppa Italia contro la Fiorentina e quella di Champions League contro il Manchester City. Di questo e di molto altro, ha parlato l’amministratore delegato nerazzurro, Beppe Marotta. Ecco le sue parole.
Sulla finale di Champions: “Nello sport bisogna giocare fino in fondo ogni partecipazione, abbiamo grande rispetto e timore per un grande colosso come il Manchester City, un colosso in termini di fatturato e potenzialità tecnica. Ma noi siamo preparati ad affrontare un avversario più forte, mettendo in campo quei valori che nello sport sono ancora più importanti come motivazioni, attaccamento alla maglia e grande organizzazione calcistica”.
Sul mancato spostamento della partita contro l’Atalanta: “Siamo condizionati dalla volontà dai broadcaster e questa compressione di appuntamenti mette a rischio l’incolumità fisica dei nostri calciatori. Noi come Lega dobbiamo valorizzare questa risorsa fondamentale, cioè la cessione dei diritti televisivi. I broadcaster ne fanno dalla loro una pianificazione e mettono palinsesti badando alle audience più importanti. Bisognerebbe trovare una via di mezzo, tenendo conto anche dei rischi agonistici dei singoli club”.
Se il City è l’avversaria più forte che ha affrontato in finale di Champions: “Ai tempi della Juve affrontammo quelli che erano l’espressione del calcio più forte. In questo momento il City rappresenta una grande potenza calcistica, non solo dal punto di vista del fatturato, attestandosi sui circa 800 milioni. Così hanno un potere d’acquisto notevolissimo per poter comprare giocatori di altissima rilevanza: a mio avviso hanno i migliori giocatori in Europa, hanno una rosa di grandissimo valore. Ma tutto questo ci fa avere delle fortissime motivazioni”.
Se le finali possono distrarre dal campionato: “Questo è il rischio dello sportivo. Quando si ha a che fare con appuntamenti di valore differente tra di loro, è normale che la concentrazione spesso va verso quello più importante. Sta alla capacità dell’allenatore, della società e della squadra trovare la giusta concentrazione per affrontare tutti gli impegni, step by step. Mercoledì è importante. La Coppa Italia è un trofeo di grande prestigio, affrontiamo un avversario di altissimo valore come la Fiorentina”.
Sull’interesse per alcuni giovani italiani: “Frattesi e Scalvini nomi da Inter? Parliamo di due giovani molto molto interessanti, ma ce ne sono anche altri, ieri abbiamo assistito anche a una bella prestazione dell’under 20 contro il Brasile. Loro due sono seguiti da tanti club, non nascondo che anche l’Inter abbia messo gli occhi addosso, poi dalla visione bisogna passare alla negoziazione ma in questo momento siamo fermi”.
Sul futuro di Lukaku: “Lui ama molto la maglia che indossa, si trova molto bene all’Inter, vuole stare con noi. Come sapete il giocatore è in prestito fino al 30 giugno, rientrerà al Chelsea, non sappiamo cosa accadrà dal punto di vista tecnico in quel club, in questo momento siamo alla finestra”.
Su futuro di Inzaghi: “Non si può valutare la prestazione di una stagione da una partita cioè dalla finale di Istanbul. Arrivare in finale è questione di grande prestigio anche per gli allenatori e quindi per Simone Inzaghi, la merita ampiamente questa finale. La valutazione che abbiamo fatto è estremamente positiva, c’è stato un momento in cui le cose non andavano bene, con un dibattito più forte e diretto all’interno della società, ma sempre nell’ambito di critiche propositive. Inzaghi ha dimostrato di essere all’altezza del suo ruolo e di ricondurre la stagione verso una strada di positività la società glielo riconosce”.
Sul main sponsor: “No. In realtà la parte corporate dell’azienda sta trattando con diverse aziende e attività di sponsorizzazione, ma sono trattative che non so bene se troveranno definizione entro il 10 giugno”.
Sul caso Spalletti-De Laurentiis: “Ho la fortuna di conoscere entrambi abbastanza bene. Spero per il bene del calcio che possano continuare a lavorare insieme, sono due valori aggiunti del nostro calcio. Il fatto che si separino mi genera un po’ di amarezza. Hanno fatto una grandissima impresa, frutto di grande competenza e professionalità”.