Con un lungo comunicato la Curva Nord dell‘Inter esprime il proprio malcontento per la gestione dei biglietti per la finale di Champions di Istanbul.
Le società hanno a disposizione circa 20 mila biglietti, le richieste sono enormi, le procedure per cercare di acquistare il prezioso biglietto lente e farraginose.
Il club ha comunicato ieri l’avvio della vendita telematica riservata ad abbonati e soci degli Inter Club, modalità che, evidentemente, non soddisfano il tifo organizzato nerazzurro.
Riportiamo il comunicato della Curva.
“RISPETTO PER LA NORD! Dopo una totale rifondazione, stiamo compiendo con grande fatica un percorso per meritarci il rispetto del popolo interista e dalla società stessa. Adesso ci attendono due momenti fondamentali del percorso sportivo stagionale per dar pieno sostegno ai ragazzi. Ci troviamo a dover denunciare una profonda penalizzazione dei frequentatori dell’anima del tifo nerazzurro. Che, ad oggi, ci impedirebbe di dar sostegno vocale e coreografico in occasione della finale di Istanbul.
Sebbene ci sia fiducia che ancora una volta si possa trovare una soluzione, chiediamo tempestivo intervento a tutela del nostro diritto ad esserci come sempre. Specie in virtù del fondamentale ruolo che innegabilmente ricopriamo ella guida del tifo. Di cui siam certi ci sarà grande necessità. Non è pensabile che il tifo organizzato debba mettersi in coda con le centinaia di migliaia di interisti che hanno desiderio di assistere ad un incontro unicamente in virtù dell’importanza che ricopre. Interisti come noi di certo Ma che per lo più durante l’anno non hanno sicuramente compiuto mai alcun sacrificio per esser costantemente presenti né in casa né in trasferta.
Trovate una soluzione! Come Curva Nord non accetteremo passivamente di vederci relegati a spettatori di altri interisti (che non potranno certo avere le competenze e le capacità per sostituirci nella guida del tifo). Non senza prendere una decisa posizione già a partire dall’incontro di domani qualora non ottenessimo rassicurazioni. Ci aspettiamo da una società che sappia intervenire a difesa di chi quei cori e quelle coreografie le crea e le studia nei minimi particolari per testimoniare un amore che in questo momento si sente tradito“.