Lautaro-Inter, il Toro sprona i compagni per la finale e ha un obiettivo
Lautaro-Inter, il Toro parla in conferenza stampa. Accompagnato da Inzaghi, Calhanoglu e Darmian, Lautaro Martinez è intervenuto nella conferenza stampa per presentare la finale di Champions League tra la squadra nerazzurra e il Manchester City. Una sfida ai limiti del proibitivo per l’Inter che incontrerà la squadra più forte d’Europa che rappresenta il meglio che il calcio possa offrire in questo momento.
Proprio per questo servirà una squadra molto attenta e che sappia soffrire e interpretare bene i momenti. Di questo e di molto altro ha parlato, come anticipato, lo stesso Lautaro. Ecco le sue parole.
Se è la finale più importante insieme al Mondiale: “Sono le due finali più importanti che un giocatore può giocare. Sicuramente cambia solo la maglia, perché poi le sensazioni sono le stesse. Arrivare in fondo è merito del lavoro fatto tutto l’anno, in gruppo, che è quello che conta. Siamo ad un passo, l’ultimo e dobbiamo essere pronti per questa partita così importante per il popolo nerazzurro”.
Sul valore della squadra di Guardiola: “Sappiamo che il City è molto difficile da affrontare, considerando le qualità individuali e di collettivo. Siamo pronti a contrattaccare, ci siamo preparati bene negli ultimi giorni. Abbiamo ancora due allenamenti per affinare gli ultimi dettagli, poi sarà il momento della partita. Julian Alvarez? L’ho invitato al mio matrimonio, ma purtroppo non è potuto venire”.
Se vincere la Champions coronerebbe la stagione migliore della carriera: “E’ stata sicuramente una grande stagione per me. Sono davvero molto emozionato, mi fa grandissimo piacere. Sono soddisfattissimo, speriamo di finire in bellezza”.
Sui problemi fisici avuti: “Quell’infortunio ormai è alle spalle. Ho avuto una stagione estremamente intensa, avevo dolore nella prima parte di stagione, ma ora mi sono ripreso. Scaloni mi ha dato l’opportunità di riposare un po’ la caviglia”.
Su cosa vuol dire affrontare questa finale: “Questa partita significa tanto per me e per tutta la squadra. Era un obiettivo, abbiamo affrontato un girone tosto all’inizio con Bayern Monaco e Barcellona. E’ stato merito nostro, abbiamo fatto un grande lavoro. Ho imparato tanto, domani saremo tutti pronti per questa partita”.
Sul fatto che la finale rappresenta un obbligo di vittoria per il City: “Non so se si tratti di un dovere per loro e un sogno per noi. Sicuramente speriamo di portare il trofeo a Milano, spero giocheremo una gran finale e vinceremo la partita per portare la coppa a casa. Sicuramente per noi è un grandissimo sogno, difficile da realizzare, ma abbiamo lavorato sodo per arrivarci. Dovremo dare il nostro massimo domani”.
Su cosa si aspetta dalla squadra: “La personalità non può mancare. Come diciamo sempre, il cuore deve esserci anche. La voglia poi di vincere e alzare i trofei, come abbiamo fatto in questi anni. C’è la possibilità di portarne un altro a Milano, per cui ai compagni chiedo personalità e coraggio per giocare a testa alta e petto in fuori”.
Sulla volontà di voler emulare Milito in un’altra finale: “Sono consapevole di quello che ha fatto Milito con questo club. Sono orgoglioso di far parte di questa squadra e spero di fare una gran partita domani, di aiutare i compagni e di fare qualcosa che magari ha fatto lui in quella finale”.