Una volta tanto bisogna ringraziare il Milan. Quel che sta succedendo in casa rossonera da un mese a questa parte deve servire a tutti, tifosi e addetti ai lavori, per capire come viene inteso il calcio dai nuovi padroni del vapore. La modernità dell’algoritmo che si sostituisce alle competenze umane per dettare le linee, ovviamente indirizzate alla massimizzazione del profitto prima che a quella del risultato sportivo. La cessione di Tonali al Newcastle spiega anche il calcio nel sedere a Maldini e Massara. Troppo legati a schemi antiquati, alle passioni che scaturiscono da quei due colori. Troppo stretti a storie del passato che non macinano quattrini, a bandiere più o meno gloriose che non meritano considerazione di fronte al lucro incombente. Maldini e Massara sapevano costruire squadre intuendo i valori tecnici e umani, Tonali studiava da bandiera rossonera, era stato soffiato all’Inter (che gli preferì Vidal, giusto ricordarlo per farsi ancora un po’ del male) anche e soprattutto per questo. Anche per questo sono stati cacciati. Loro intorno a Tonali avrebbero costruito una squadra da lotta per il vertice in Italia ed in Europa. L’algoritmo ha detto no, meglio la grana, poi vi dico io chi comprare.
Quasi quasi c’è da essere felici che i problemi economici di Zhang non gli permettano di comprarsi pure lui un algoritmo, magari cinese, di quelli da poco. A Milanello giocano con le sequenze matematiche, in Viale della Liberazione la sequenza è elementare: prima si vende poi si compra. Il che fa incazzare lo stesso visto che alla fine i risultati saranno più meno simili. Grazie di tutto Edin Dzeko, peccato per la carta d’identità ma sei un grandissimo, come il tuo stipendio che servirà a portare a casa qualche svincolato di lusso anche grazie al decreto crescita (Thuram?). Speriamo di non dover ringraziare anche Onana. Ha convinto tutti, ma proprio tutti non solo per quello che ha fatto in porta ma per quel qualcosa in più che pochi hanno. Si chiama leadership e non la vendono al mercato. Ciao Brozo, non sai quanto ci mancherà la tua bomba sul collo, lo sbracciamento come marchio di fabbrica. Io non lo vedo a trottare per chilometri nel deserto arabo come un cammello assetato, spero di vederlo al Barcellona location più consona alle sue qualità enormi. Se poi gli sceicchi lo riempiono di quattrini fino alla bomba ha ragione lui.
Gli sceicchi arabi, ecco la nuova frontiera. Hanno il mondiale 2030 in programma (ma si sono ritirati o no?), devono costruire l’immagine di un paese calcisticamente avanzato e politicamente inserito nei migliori consessi. Dei diritti umani meglio non parlarne, quelli non li conosce neanche l’algoritmo. Il fondo PIF è proprietario di diverse squadre nel campionato arabo, del Newcastle (e sta costruendo una potenza), indirettamente partecipa alla proprietà del Chelsea (e ne sta risolvendo tutti i problemi di bilancio con gli acquisti di Kante, Koulibaly, Mendy, Ziyech). La Premier ha mugugnato 14 minuti poi liberi tutti, dopo aver messo all’indice gli oligarchi russi si sono ricordati che pecunia non olet, ci si tappa il naso e vai con la giostra. Ceferin nel frattempo riflette, ha vinto la sua guerra personale sulla Superlega ma ha nuovi nemici alle mura. Anzi li ha già dentro le mura, a sua insaputa naturalmente. Si stanno comprando il calcio europeo un pezzo alla volta, nemici si ma con capitali senza fine. Dunque meglio sorridere, hai visto mai che alla fine si trovi un accordo che soddisfa tutti?
Ergo: meglio l’ algoritmo, gli sceicchi arabi o i cinesi indebitati? Domanda da un milione di euro, via al televoto.
Io accendo la terza. Almeno sappiamo con chi prendercela, Zhang tutti gli anni porta qualcosa in bacheca e comunque c’è sempre la speranza che un domani arrivi un cavaliere bianco americano o giapponese, umbro, o veneto.