Editoriale

Inter, Marotta naviga tra certezze del passato e paura del nuovo

(Inter) Senza lo straccio di un algoritmo, in mezzo al guado di una situazione economica complicata, assaltata dagli arabi, eppure questa  Inter tanto bistrattata dimostra di avere sette vite come i gatti. 20 giorni fa era a Istanbul a rischiare di vincere la Champions contro il City, traguardo prestigioso ma solo un punto di partenza per l’Inter che verrà.

Adesso è tempo di rinnovare, di darsi struttura e identità per quanto possibile. Mancano i quattrini, non  certo le ambizioni, la fantasia, le capacità di muoversi nel  mercato come un marines nel percorso di guerra. Marotta e Ausilio per il momento danno lezioni, gli altri annaspano loro chiudono le operazioni, la concorrenza  guarda e insegue. Thuram, Frattesi, Bisseck, in tre sommano 70 anni, Bastoni e Calhanoglu già a posto coi contratti per i prossimi 4/5 anni, nelle prossime ore arriverà la firma di De Vrij.

Non sarà facile superare il conflitto tra le certezze del passato e la paura del nuovo che inevitabilmente arriverà. La fotografia di questo status si chiama Andre Onana. Ha convinto tutti, forse addirittura più fuori dal campo che tra i pali. 12 mesi fa nessuno pensava di avere alle mani un mix di talento e personalità così importante. Oggi è con le valigie in mano, pronto a lasciare tifosi delusi e bilancio sistemato. Se Lukaku potrà restare all’Inter dovrà ringraziare anche il portierone camerunense anche se le due operazioni non sono collegate. Quando accadrà, se accadrà,  Onana se ne andrà per una scelta del club, non solo e non tanto per garantire l’acquisto del centravanti belga.

Anche Marotta farà finta di commuoversi, ripenserà a Pogba mollato allo United qualche anno fa e inneggiando alla sostenibilità sfodererà il ghigno dei tempi migliori. A lui il nuovo non ha mai fatto paura specie se arriva a cavallo di una plusvalenza enorme che gli permetterà di sistemare la squadra e rendere felice Steven Zhang.

In tempi di pane e cicoria come criticarlo?