(Mercato Inter) Il giudizio sul mercato dell’Inter arriverà solo il 1 settembre ad operazioni chiuse. Una fotografia di quanto successo fino ad oggi è però possibile anzi doverosa.
A fine giugno lo staff di mercato aveva chiari almeno due elementi certi: le partenze di Onana e quella di Brozovic. Motivazioni diverse ma entrate certe. Nel frattempo erano già impostate altre operazioni “minori” che avrebbero rimpinguato le disponibilità per operare con una certa tranquillità .
Dopo l’arrivo di Frattesi, l’investimento più importante dal punto di vista economico, era chiaro che un “tesoretto” sarebbe stato disponibile per qualche operazione importante. L’accordo con il Chelsea per Lukaku era costruito su questa disponibilità. Saltata la conferma del centravanti belga per le vicende ben note la scelta è stata quella di dirottare l’investimento su Samardzic. Altra telenovela, altro affare saltato, i giorni sano passati e quel tesoretto è restato lì in attesa di essere utilizzato. La terza opzione si chiama Pavard, l’occasione per portare a Milano un difensore di statura europea sembra a portata di mano. L’allenatore del Bayern, Tuchel, non è propriamente ben disposto a perdere una pedina così importante, almeno fino a quando la sua dirigenza non gli metterà a disposizione un sostituto all’altezza.
Conclusione: il tesoretto c’è, le idee di come impiegarlo sono cambiate settimana dopo settimana e già questo pone un punto interrogativo. Si arriva così a ridosso del gong finale con i soldi in mano e senza il difensore. L’esperienza di questi anni ha dimostrato che per operare con successo sul mercato la tempestività è diventata un fattore importante almeno quanto le risorse disponibili.
Il tempo a disposizione adesso è minimo, l’acquisto di Pavard potrebbe sbloccarsi in queste ore. Se così non fosse partirebbe la rincorsa ad un piano B last minute. Comunque vada a finire è evidente che la gestione di questo “tesoretto” lascia grandi perplessità sulla chiarezza della strategia del mercato nerazzurro. Un cambio di rotta dietro l’altro che certo ha scontato situazioni “particolari” create dai giocatori ma che parla anche delle grandi difficoltà in cui il club si trova ad operare e di un interrogativo che, ad oggi, resta nella testa di molti: non sarà che se alla fine quel tesoretto non trova impiego congruo va bene anche così?