Editoriale

Inter in smoking o in tuta da operaio il risultato non cambia

(Inter) Adesso non gli è rimasto che dare la colpa al calendario dell’Inter, troppo facile di questo avvio di campionato.

Rosicare è esercizio che porta malumore e mal di fegato, ancora di più se le argomentazioni sono buttate la più per autoassolvere le prestazioni poco brillanti dei propri beniamini che per reale convinzione.

L’Inter non ha Szczesny in porta, né Leao in attacco, né tantomeno Gatti in difesa, il problema degli altri sta tutto qua, altro che nel calendario.

Se nelle prime quattro di serie A i ragazzi di Inzaghi avevano vinto dominando, a San Sebastian c’è stato da soffrire ad Empoli invece pure, almeno per sbloccare il risultato. Il bicchiere mezzo pieno delle ultime due gare dice che l’Inter è squadra che adesso sa adattarsi alle diverse condizioni, sa leggere quando può permettersi lo smoking e quando serve la tuta da operaio. E’ segno di maturità, altro che di crisi. Poi i passaggi a vuoto arriveranno, tutti ne sono consapevoli, pensare ad una passeggiata di salute sarebbe da sciocchi, le esperienze del passato le abbiamo digerite tutte.  Però per il momento pane e cicoria toccano agli altri.

Dimarco super

Dimarco oggi merita un discorso tutto per sè. Il gol di Empoli è un gioiello di coordinazione e precisione da far vedere prima e dopo i pasti alle scuole calcio.

Nascere col sangue nerazzurro, andare in curva da bambino, farsi tutta la trafila delle giovanili, andare in provincia per farsi le ossa e farci smoccolare per un gran gol quando era nel Parma (uguale pari pari a quello di Empoli). Poi tornare all’ovile, bussando con rispetto ed educazione i primi tempi e poi diventare padrone di casa a suon di partite strepitose, fino a diventare uno degli esterni più forti d’Europa.

Una storia che profuma d’altri tempi, profuma di interismo quello vero, quello bello, quello che avrebbe fatto la felicità di Facchetti e Prisco. Quello che oggi fa la felicità anche di Marotta che magari non sarà un simbolo dell’interismo ma che ha i cordoni della borsa per rinnovargli il contratto. Lo faccia alla svelta e saremo tutti felici e contenti.

Ora sotto con il Sassuolo, negli ultimi anni solo la Juventus ha sottratto più punti degli emiliani all’Inter negli scontri diretti. Partita storicamente rognosa come poche, vengono dalla quaterna rifilata a quelli là, verranno a San Siro leggeri di testa e liberi di giocarsela senza alcun complesso.

Ci sarà da sudare, servirà la tuta da operaio anche mercoledì per dare la paga ai ragazzi di Dionisi e proseguire la striscia vincente.