Editoriale

Inter, la Champions chiarisce, una risposta è certa

Cosa ha detto il pareggio di San Siro con la Real Sociedad?

Ha detto che l’obbiettivo della stagione è il campionato, proprietà e management  lo stanno ripetendo da inizio stagione, prima e dopo i pasti. Diamolo per buono anche se sarebbe interessante vedere Marotta Antonello e Zhang decidere di fare all-in sulla serie A povera di soldi, di visibiità e di appeal internazionale rinunciando aprioristicamente ad un cammino continentale più agevole con relativa paccata di soldi allegata.

Allegri docet

Forse meglio dire che tra le due opzioni a San Siro ha vinto …la Juve. Inzaghi ha provato a vincere di corto muso, il suo turn over numericamente non massiccio ma tecnicamente pesante nasceva per portare a casa il massimo risultato con il minimo sforzo, una partita d’attesa poco dispendiosa in vista del match dell’Olimpico con la Lazio. Un equilibrismo sottile e difficile, naufragato per la scarsa vena ormai conclamata di qualche interprete (Sanchez e Arnautovic su tutti) e per la talentuosa solidità tattica degli spagnoli.

Scelta condivisibile quella del mister? La risposta la darà il tempo. Intanto, ed è l’unico dato certo,  l’Inter ha vinto un sorteggio da incubo, con tutte le variabili del caso perché da qui a febbraio gli scenari di ciascuna squadra possono mutare radicalmente, perché c’è ancora un Borussia Dortmund su cui puntare, perché anche lo scorso anno arrivammo secondi e poi…

Il bicchiere è quasi pieno

E poi pensiamo che la squadra è comunque agli ottavi per il terzo anno di fila, che ci arriviamo da imbattuti, che la Real Sociedad è una signora squadra (per info chiedere a Barca e Real Madrid), che le rogne arriveranno anche per chi lunedì non si troverà contro la pallina del Copenaghen ma quella nerazzurra.

Come al solito sono le aspettative che fregano tutti. I successi a ripetizione in serie A, il gioco sciorinato negli ultimi match, l’aurea di imbattibilità creata ad arte da alcuni addetti ai lavori abituati a fare il lavoro in due round, prima osannare per poi fucilare alla prima mezza stecca, hanno fatto perdere il contatto con la realtà a molti, troppi.

Questa Inter è forte, non la più forte, di certo non in Europa ma anche in Italia occorrono le conferme del caso. Serve dare continuità, serve mantenere la consapevolezza dello standard raggiunto. Serve concimare continuamente la personalità fiorita  dopo Istanbul, la pianta cresce rigogliosa ma va annaffiata a suon di vittorie. Servirà la necessaria calma e lucidità quando arriverà, perché arriverà stiamone certi, qualche momento di difficoltà vera, senza farsi trascinare nel vortice delle polemiche che i falsi stregoni della carta stampata sono pronti fin da ora a riavviare. Uomo avvisato mezzo salvato.