Inter, ripetiamo insieme “era solo la coppa Italia”
Ci siamo, il momento tanto atteso è arrivato.
L’Inter si fa fregare dal Bologna, i fegati dei fucilieri con la penna in mano sono salvi, potranno disfarseli a suon di pranzi e bevute nelle festività incombenti ma non sarà l’Inter a costringerli a dosi massicce di Maalox. Da oggi leggeremo e sentiremo che la coppa Italia torna ad essere un obbiettivo prestigioso quasi quanto una Champions de noantri, fino a ieri era la coppetta degli sfigati.
Due squadre piene di seconde linee all’inizio hanno dato vita ad una partita dominata dai ragazzi di Inzaghi in lungo e in largo, hanno creato diverse occasioni da gol senza riuscire a sfondare. Gli osanna ai rossoblu di Thiago Motta sono giustificati dal risultato e dall’idiosincrasia ormai dilagante nei confronti di tutto ciò che la natura abbia creato di nerazzurro, non certo dalla partita. Due tiri in porta due, questa la produzione offensiva degli emiliani in 120 minuti, tanto è bastato loro per gioire alla fine.
Preoccupazione vera per Lautaro
Non ci sarà da gioire invece per Lautaro, il rigore sbagliato farà ricadere sulle sue spalle la responsabilità della sconfitta. Il Toro sa fare millemila cose bene, i penalty non sono la specialità della casa, è risaputo. Ma in fin dei conti chi se frega di quel tiraccio deviato da Ravaglia, il Natale degli interisti sarà salvo comunque se nelle prossime ore leggeranno che il suo adduttore ha avuto solo un momento di debolezza (come pare dalle prime indiscrezioni). In fondo il gol era arrivato lo stesso poco dopo, poteva arrivare anche prima se solo Arnautovic si fosse ricordato di essere un centravanti e che i centravanti, per mestiere e stipendio, sono tenuti a buttarla dentro in certe occasioni, mentre i portieri sono pagati per non andare a farfalle sui corner. Sommer lo sa, Audero ancora deve migliorare.
Nessun dramma, ripetiamo insieme “era solo la coppa Italia, era solo la coppa Italia”, quella che salverà la stagione di qualcun altro come negli ultimi due anni ha salvato quella dell’Inter. Che il Bologna fosse avversario ostico lo si sapeva, che in attacco la coperta è cortissima pure, che quest’anno gli obbiettivi sono ben altri invece pure. Testa a questi dunque e pedalare.
Testa al Lecce
Il babbo Natale della Pinetina è partito in anticipo ed ha portato i regali a Bologna, sull’altra sponda dei Navigli e in riva al Po dalle nostre parti aspettiamo qualcosa di buono sabato sera quando il Lecce uscirà da San Siro. Mangiare il panettone mantenendo le distanze sulla concorrenza placherebbe quasi del tutto il dispiacere per la sconfitta in Coppa. Anche perché, tutto sommato, tra febbraio e marzo l’Inter giocherà due match per una Coppa vera, qualcuno giocherà il giovedì, qualcun altro giocherà a rubamazzo. Chiedere loro se farebbero a cambio sarebbe interessante assai.
Buon Natale a tutti, gufi compresi. E buon compleanno a Steven Zhang, Presidente giovane, con tanti problemi suoi che diventano problemi anche nostri. Lui sogna la seconda stella noi pure, scriviamo insieme la letterina a babbo Natale?