Editoriale

Inter, niente sensi di colpa, i cacadubbi stiano sereni

(Inter)Le chiappe al vento di Frattesi arrampicato sul cancello di San Siro per sfogare la gioia del gol. E il palo della porta sotto la curva sud. La calza della Befana sta tutta qua. Gli interisti hanno apprezzato, gli  altri avrebbero preferito il classico carbone ma anche quello sarebbe stato troppo per loro.

Natale è passato ma lo spirito buonista ancora oggi  annebbia le idee di molti tifosi nerazzurri (troppi), pronti a condividere idee di cattivi maestri ed ex arbitri che in TV e sulla carta stampata pontificano per contratto. Abbiamo visto tutti che l’Inter con il Verona ha giocato una delle partite più insipide della stagione ma ciò non significa che i sensi di colpa debbano prevalere sull’obbiettività.

Guardiamo le immagini

E dunque cosa dicono le immagini?

Dicono che il gol veneto nasce da un fallo su Arnautovic che il sig.Fabbri si guarda bene dal fischiare e che neanche il VAR vede. L’Inter due anni fa  ha perso uno scudetto per un fallo di Giroud su Sanchez simile, Lookman su Dimarco a Bergamo due mesi fa lo stesso. Sta diventando una costante fastidiosa, in tante altre occasioni il VAR è intervenuto e fatto chiarezza, mai quando si parla di Inter.  Ne vogliamo parlare o  rimandiamo alla prossima Epifania?

Dicono che il rigore per il Verona non c’era, Darmian tocca il piede di Magnani che però lo riappoggia normalmente in  terra, resta in piedi. Solo dopo una frazione di secondo si ricorda del contatto e frana come colpito da improvvisa mitragliata. Anche mister Inzaghi vada a rivedersi le immagini al rallentatore e vedrà che cambierà idea.

Dicono che Bastoni non dà una gomitata a Duda, più correttamente gli dà una spallata, il  braccio lo apre dopo  ma è la spalla del centrale nerazzurro che fa rotolare il veronese. Il quale cade, dà un’occhiata a quel che succede intorno a lui e si ributta giù in stile Busquets anno di grazia 2010.

Le difficoltà ci sono

 

Questo dicono gli episodi, l’Inter ha vinto una partita sporca (finalmente) che in altri momenti avrebbe pure perso. Qualcuno si sente in colpa? Vada dal prete e si confessi ma nessuno chieda assoluzioni urbi et orbi perché non ce n’è proprio bisogno.

Resta il fatto che l’Inter dell’ultimo mese sembra in difficoltà rispetto alla squadra scintillante di inizio stagione. Il primo match dopo le feste è da sempre un’incognita ma Calhanoglu non è più il padrone incontrastato della mediana, Mkhitaryan è in chiaro debito di ossigeno. Che sia arrivato il momento di dare spazio a Frattesi per qualche turno sembra evidente, al di là del gol decisivo di ieri. Arnautovic e Sanchez sono un altro problema, enorme. I due non giocano, pesticciano. L’austriaco riesce ad essere protagonista assoluto in negativo in 20 minuti. Perde il pallone da cui nasce il gol dei veneti, toglie di porta un palla probabilmente destinata in fondo alla rete che neanche il Lukaku dei tempi migliori, non riesce a spingere un pallone a un metro dalla porta saltando più alto di tutti. Sanchez forse non ha capito neanche lui perché è entrato e cosa dovesse fare.

Che i due attaccanti di riserva rappresentassero il vulnus di una rosa altrimenti perfetta lo sapevamo fin dall’estate scorsa, inutile rifarsela con Inzaghi, costretto a cucinare il minestrone con le verdure che la società gli ha messo a disposizione. Quattrini per una quinta punta non ce ne sono, resta solo da aspettare il miracolo, domenica dopo domenica. Sarà dura arrivare così fino in fondo ma tant’è.

Carbone per molti

Girone d’andata chiuso in testa con 48 punti su 57, il titolo d’inverno vale una cippa ma meglio stare lassù, gli altri per adesso guardino le chiappe di Frattesi e non solo quelle.

Dunque giusto il carbone della Befana per i cacadubbi nerazzurri mai contenti, quelli che pensavano di vincerne facile 19 su 19 in campionato, 6 su 6 in Champions, tutte quelle di Coppa Italia e pure le amichevoli con il Pizzighettone, quelli che aspettano a gloria il mezzo passo falso per ricordarci che loro lo avevano detto. Amici fraterni che però dovrebbero lasciare da parte l’Inter per dedicarsi a passatempi più piacevoli, ammesso che S.Andrea dopo la forza non abbia tolto loro anche l’idea (antico detto toscano che rende bene l’immagine).

E carbone in abbondanza anche per quei tifosi nerazzurri che se ne sono andati da San Siro all’85mo o giù di li. Ne ho visti uscire tanti dal secondo rosso a muso lungo, oggi avranno di sicuro le coronarie più sane delle nostre ma si son persi uno spettacolo da urlo. Magari credevano più alla Befana che all’Inter…