Inter, Biasin rivela un retroscena su Inzaghi e su un allenatore di una grande di A
Inter, Biasin rivela un retroscena su Inzaghi ed un tecnico di A. L’Inter di Inzaghi, fino da ora, vola sia in campionato che in Champions League. Una squadra totalmente differente rispetto a quella vista nella passata stagione. Una squadra capace di fornire sia risultati che prestazioni in campo e di indirizzare le partite nella sua direzione. Intanto, presente ieri alla trasmissione Pressing, il giornalista Fabrizio Biasin ha rivelato un retroscena sul tecnico piacentino e su un allenatore di A che, però, è stato lasciato anonimo.
Ecco le parole di Biasin: “L’allenatore di una grande squadra deve saper convivere con le pressioni. Quando sono arrivate le sconfitte in serie, non mancavano le prestazioni ma Inzaghi sapeva di essere in discussione. Aveva due obiettivi: la qualificazione alla Champions e un buon cammino nella stessa Champions. Ha fatto entrambe le cose proprio quando si è trovato sotto pressione, dimostrazione di quanto vale questo allenatore che io non cambierei in questo momento con nessuno, anche con quelli più forti come Klopp e Guardiola. Per due motivi: la sua proposta di calcio non è inferiore a quella di nessuno in Europa e nel mondo ed è uno che non rompe mai le balle, non pretende niente, non sbatte la porta, quando perde dice hanno perso loro e quando vince dice ho vinto io. Non lo cambio con nessuno”.
Biasin, poi, ha continuato: “Non avrei mai immaginato un ritmo pazzesco così, con 10 vittorie nel 2024. 24 gol fatti e 2 subiti. Nelle ultime 3 partite ha subito 2 tiri in porta. Gioca un calcio stratosferico, gioca a memoria. Sono ottimista, ma non così tanto. Quando ho visto la formazione iniziale, un anno fa mi avrebbe spaventato. Oggi ero tranquillo, squadra che funziona con tutti. Lasciamo andare la barca. Siamo a febbraio, manca tanto ma inizio a essere molto ottimista. A un certo punto lo scorso anno su Inzaghi arrivato un massacro mediatico inadeguato e ingiustificato. Indotto? Lo so per certo. Qualcuno magari voleva prendere il suo posto. Quando arrivavano partite in cui l’Inter tirava 25 volte e si diceva che non era capace”.