Editoriale

Inter, un pareggio vissuto male spiega tutto

Nel calcio come nella vita c’è un tempo per tutto.

C’è un tempo in cui arrivano nove scudetti di fila ed uno in cui si riesce a mettere insieme la miseria di 7 punti in 8 partite dopo aver sognato un altro scudetto.

C’è un tempo in cui si perde un campionato  in un derby maledetto (7 punti in 7 partite anche allora) ed uno in cui i tifosi brontolano per un pareggio con il Napoli che riduce il vantaggio sulla più diretta inseguitrice a 14 punti. 14, mica 3 o 4 !

Il tempo dei bianconeri è passato, il presente è nerazzurro, nonostante i rigori di Madrid e il gol dell’ex Juan Jesus. E su questo presente bisogna riflettere.

Difficoltà inevitabili

Dicevamo qualche settimana fa che la strada non poteva essere tutta rose e fiori fino a maggio, qualche inciampo doveva arrivare ed è arrivato. In  Champions in maniera amara dopo le occasioni buttate al vento a San Siro e nel ritorno al Metropolitano. In campionato il lavoro fatto dalla squadra per mettere insieme 16 punti di vantaggio è stato enorme, un dispendio di energie fisiche e psicologiche che non poteva non produrre qualche problema. La squadra è stanca, di testa e di muscoli, l’ultimo mese non è stato brillantissimo come quelli precedenti, ieri a San Siro dopo 70 minuti l’acido lattico dei 120’ di Madrid l’ha fatta da padrone e il Napoli ha raccolto le briciole lasciate per strada da Lautaro e c.

Nonostante ciò il primo pareggio del 2024  è stato accolto con quella incredibile dote di molti interisti che riescono a tramutare in dramma esistenziale un fatto poco più che normale. Gli intertristi li chiamano sui social non senza ragione, incapaci di capire fino in fondo che un campionato del genere è una anomalia stranissima e bellissima per una squadra rinnovata per metà e che in partenza nessuno indicava come favorita d’obbligo per la vittoria finale.

Non è una disfatta

Anche con il Napoli Sommer è stato disoccupato, le occasioni ci sono state, azioni potenzialmente pericolose ancora di più. E’ mancata la conclusione e la lucidità nell’ultimo passaggio.

Dunque che facciamo, ci buttiamo da un ponte per la disperazione?

Incazzarsi per il primo pareggio dell’anno, già solo questo spiega la straordinarietà del percorso dei nerazzurri.

O no?