Luca Marchegiani, commentando la partita di Udine, è rimasto sorpreso dell’esultanza dei nerazzurri al gol di Frattesi “esultano come se avessero vinto la Champions”.
Da un certo punto di vista ha ragione lui. In quelle corse e in quell’abbraccio folle al 95mo non ci sono solo giocatori, staff tecnico, dirigenti e addetti alla prima squadra, ci sono milioni di tifosi colti da improvviso raptus di godimento totale, assoluto.
Tutti di bocca buona, ora
Il perché è presto detto, Marchegiani ha fatto le pulci per 90 minuti più recupero ad una squadra che aveva abituato tutti, anche lui, ad asfaltare con caterve di gol (almeno in Italia) chiunque avesse davanti. Ma se vai sotto a Udine con un gollonzo ridicolo si dimentica tutto, anche i 14 punti di vantaggio.
Anche tanti tifosi davanti ai teleschermi, si presume, hanno passato la serata ad imprecare per qualche errore di troppo in fase di costruzione e per le parate di Okoye, diventati tutti di bocca buona, assuefatti da tre mesi di dominio tecnico, tattico e psicologico, pochi avevano messo in conto un’Inter capace di vincere anche senza la grisaglia d’ordinanza.
La mentalità da grande
I gol di Frattesi a tempo scaduto contro Verona e Udinese hanno il sapore di una squadra consapevole di non essere più nelle condizioni fisiche di asfaltare nessuno e ricorre dunque alla ruota di scorta della mentalità da grande squadra ormai definitivamente metabolizzata.
Il secondo tempo di Udine è una prova di forza mentale di livello europeo, la fotografia più emblematica della solidità del gruppo è la rincorsa a ritroso di 40 metri di Mkhitaryan per andare a contrastare Thauvin pronto a buttarla dentro dopo una ripartenza fulminea dei friulani che aveva sorpreso la difesa nerazzurra scoperta.
Basterà un sorriso
Inzaghi stesso ha dato un segnale fondamentale quando ha tolto Calhanoglu per Sanchez, mettendo la squadra a 4 dietro con il Nino trequartista dietro le due punte. Il pari non sarebbe stato un dramma ma tutti, lui per primo, volevano i tre punti per riaffermare e consolidare uno status raggiunto.
La seconda stella brilla sempre più vicina, alla festa sarebbe bello invitare anche Marchegiani così potrà capire il perché di tanta esultanza. Magari lui insieme a tanti altri ricorderanno ai tifosi i debiti, Zhang lontano da mesi, il razzismo e pure l’Europa League vinta dal Milan se mai dovesse succedere.
Loro gli risponderanno con un sorriso, basterà un sorriso per metterli a tacere.