Inter, Zanetti dice tutto: le parole su scudetto, Zhang, Icardi e Lukaku. E sul mercato e rinnovo di Lautaro…
Inter, Zanetti dice tutto. Dopo la grande festa scudetto, il vice-presidente nerazzurro, Javier Zanetti è stato intervistato all’interno della trasmissione di DAZN, Super Tele, in cui ha raccontato tanti aspetti in merito alla vittoria dello scudetto, ma ha anche parlato di tanti singoli. Ecco le parole di Zanetti.
Sullo scudetto vinto: “Come sto? Mangiato sì, bevuto no. Sono astemio, Resta la felicità dei tifosi innanzitutto e il percorso fatto dall’inizio alla vittoria del campionato. Inzaghi e i suoi hanno fatto un grandissimo lavori, consapevoli di essere forti, ma doveva essere dimostrato sul campo e l’Inter ha dimostrato con personalità e gioco di essere la più forte. C’è stato un momento di difficoltà per tutti perché i risultati non arrivavano. Qual è stata la svolta? Essere arrivati in finale era un grande traguardo, doveva vincere facile il City ma per come si è svolta la partita potevi anche vincerla ed è rimasto un rammarico. Da lì la consapevolezza di essere una squadra forte che poteva combattere per traguardi importanti”.
Su cosa ha cambiato Inzaghi: “Tantissimo, le sue idee. L’Inter ha giocato bene e divertiva, tutti potevano esprimersi al meglio sul campo, il mister ha dato consapevolezza alla squadra. La voce? Si impegna tanto anche a bordo campo, ci tiene. I ragazzi lo hanno seguito in tutto, si vedeva dall’atteggiamento ad ogni partita. Calhanoglu? Il mister gli ha dato fiducia e lui è stato importante sia in difesa che in avanti”.
Su Thuram: “Bravi Piero e Baccin, che lo seguivano da tempo, lo abbiamo aspettato perché avevamo fiducia dopo l’infortunio al ginocchio. Non era facile adattarsi, lui si è adattato subito, ha trovato feeling con Lautaro subito ed è stato determinante”.
Su Lukaku: “La sua bravura nessuno la discute, con noi ha fatto bene, ha vinto un campionato con Antonio ed è stato determinante. La sua scelta di non voler restare? Credo che nessuno se lo aspettava per la tempistica, avremmo avuto un’altra strategia. La sfida è stata trovare l’alternativa. Ma siamo stati bravi, si è creato un gruppo importante”.
Su Lautaro: “Lautaro è contento all’Inter, sta bene la sua famiglia, il ruolo di capitano lo ha fatto in maniera esemplare. Noi quando Milito lavorava nel Racing lo seguivamo e Diego mi diceva sempre che era forte, aveva 19 anni e mi ha sorpreso con una tripletta. Era contento dei tre gol ma non della prestazione e uno che dice così pensi che ha qualcosa che fa riflettere. Era quasi certo che stava per andare all’Atletico. Un giorno mi ha chiamato il procuratore e ci hanno detto che potevamo parlarne. Sono venuti a Milano, poi Piero è andato in Argentina. Di lui mi piace che si è migliorato ogni anno e adesso ha una maturità che ne fa un punto di riferimento”.
Sui giocatori entrati dalla panchina spesso decisivi: “E fanno lavorare bene chi fa da titolare: tutti si sono sentiti importanti e hanno dato il loro contributo, Carlos Augusto, Darmian, un giocatore importantissimo e intelligente, tutti volevano mettersi in mostra, ci credevamo fino alla fine e abbiamo vinto tante gare così. Anche Frattesi è stato importante. Come quindi si migliora l’Inter? Lavorando nella stessa maniera, abbiamo vinto un campionato importante, ma dobbiamo difendere quello che abbiamo vinto, i presupposti ci sono. C’è un gruppo umano importante”.
Sul mercato estivo: “Dipende dalle opportunità che si presentano. Per vincere devi costruire una squadra che lavori fuori dal campo a pari livello con quella che scende in campo. La società secondo me deve esserci nei momenti difficili. Come quelli del mister, la società deve supportarlo, se credi nell’allenatore lo sostieni”.
Su Zhang: “Siamo in contatto permanente, era felicissimo per questa vittoria e dispiaciuto per non esserci. È tranquillo perché sa che la società è in buone mani”.
Sul gap con le big d’Europa: “Se guardi la finale di CL sembra che non ci sia ma il gap c’è. Con la Premier ad oggi non si può competere ma per sfida dobbiamo trovare giocatori funzionali per il mister, che sappiano mettersi la maglia dell’Inter, che vive di pressioni e obiettivi. Quello che abbiamo preso ci hanno dato ragione e speriamo che quelli che arriveranno arricchiscano la squadra”.
Sulla sconfitta contro l’Atletico Madrid: “Sempre c’è da imparare una lezione e resta il rammarico perché c’era la chance di passare, sia all’andata che al ritorno potevamo segnare e passare alla fase successiva. La CL è una questione di dettagli, specie contro squadre ostiche come l’Atletico Madrid”.
Sulla volontà di vincere la Champions League: “Sarebbe bellissimo, significa che ci tengono all’Inter. Lautaro è con noi da sei anni. Bastoni, Dimarco, Barella, se li senti parlare si identificano con i nostri valori e mi piacerebbe potessero fare una lunga carriera con noi ma oggi è difficile. E quando hai grandi giocatori le altre squadre arrivano, poi sta a un giocatore decidere se andare o meno anche di fronte a grosse offerte”.
Sui giocatori nerazzurri richiesti: “Tante. Sono giocatori che hanno fatto una stagione straordinaria ed è normale arrivino. Ma la tranquillità è che sono tutti felici di restare. L’anno prossimo abbiamo tante partite tra CL, Mondiale per Club e scudetto, sarà impegnativo e intenso, dobbiamo fare una squadra competitiva”.
Su Dimarco: “Fede è cresciuto tanto, è cresciuto nell’Inter. Si sta vedendo la classe che fa; è interista dentro e si vede da quello che fa in campo e anche fuori con i cori”.
Su Icardi: “Ci può stare che avesse quel desiderio, poi sappiamo come è andata ed è andato via. Da tanto non lo sento, ma se lo vedo, magari a Milano, lo saluto volentieri”.
Sull’aprire un ciclo: “Avremo tanti impegni. Noi non dobbiamo aprire un ciclo, è iniziato con Conte e abbiamo vinto tanto da allora, abbiamo fatto anche la finale di EL e CL. La squadra si è competitiva, siamo stati bravi a sostituire i giocatori importanti che sono partiti e la squadra è rimasta competitiva”.
Sullo scudetto non vinto nel 2022: “Sono cose che possono succedere, sono stati bravi che ci hanno creduto fino alla fine e hanno vinto”.
Sulle emozioni del vincere da giocatore e da dirigente: “Sono sensazioni differente: sono felice. In campo però ti sfoghi, si soffre di più fuori dal campo. Il fatto di far parte comunque di questo ti rende felice”.
Su Mourinho: “Ci sentiamo, adesso è tranquillo. De Rossi sta facendo un grandissimo lavoro ma mi è dispiaciuto dell’esonero di José, so quanto ci tiene alle sue squadre. Di sicuro non se lo aspettava, ma fa parte del calcio”.
Sulla festa scudetto: “La seconda stella, la vittoria nel derby, il percorso: stavano aspettando di festeggiare, giusto così: è una delle pagine più importanti del club anche se ora i ragazzi non si rendono conto”.
Sull’Italia di Spalletti: “Mi sento italiano, i miei figli sono nati qui e l’Italia è ora il mio Paese senza dimenticare l’Argentina. Non sarà semplice per Spalletti, siamo mancati negli ultimi mondiali, mi auguro che si possa tornare a qualificarsi al Mondiale, senza il Mondiale non è uguale”.
Sulle difficoltà del Napoli: “Il Napoli è una squadra che mettevo da protagonista, nessuno se l’aspettava”.
Sui calciatori che lo hanno stupito di più: Mi ha sorpreso Carlos Augusto, non lo conoscevo tanto. Fisicamente, è molto intelligente, può giocare in diversi ruoli. Ho apprezzato presenza e personalità. Darmian ovunque lo metti ha un rendimento sempre molto alto. Frattesi ha dimostrato di voler spaccare tutto ogni volta che entrava lo ha dimostrato”.
Sul fastidio della sconfitta contro il Sassuolo: “Ha dato fastidio a tutti, Inzaghi, giocatori e noi. Il Sassuolo ha trovato il gol, si è difeso bene. Abbiamo creato le occasioni e l’allenatore e i ragazzi erano tutti arrabbiati dopo la sconfitta. Ci teniamo a finire bene”.
Sul futuro di Lautaro: “Sì, si può stare tranquilli. Lo ha detto anche lui”.
Sulla paura delle concorrenti per lo scudetto: “Paura non so, ma rispetto per tutte. Riconfermarsi è difficile e per noi questa sarà la sfida”.
Sul sogno da realizzare: “Alzare una CL come dirigente, sarebbe fantastico”.