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Spalletti si affida agli Interisti per l’Europeo

Spalletti e Marotta

Spalletti e Marotta fonte AnsaFoto - Interdipendenza.net

Spalletti ha di che sorridere nonostante gli infortuni: l’asse Inter-Nazionale e un ribaltone inaspettato.

Avrebbe potuto disporre di Tonali per il prossimo Europeo, sicuramente l’ex Milan sarebbe stato un punto fermo della Nazionale per Euro 2024, se non fosse stato squalificato per la storia dei giocatori scommettitori.

Tra i trenta pre-convocati si sarebbe stato Mimmo Berardi, anche questo era una notizia certa, ma per la stella del Sassuolo la fatal Verona e quell’infortunio contro l’Hellas non solo gli farà perdere la prossima kermesse continentale in Germania, ma anche l’inizio della stagione successivo, causa rottura completa del tendine d’Achille.

Anche Destiny Udogie aveva colpito positivamente il nuovo commissario tecnico della Nazionale, peccato che ad aprile la Dea Sbendata ha deciso di togliere di mezzo l’esterno del Tottenham, costretto a operarsi e, di conseguenza, a saltare Euro 2024.

Ma per tante defezioni, c’è una buona notizia per il commissario tecnico di quell’Italia che proverà a difendere il titolo conquistato tre anni (Euro 2020 posticipato all’anno susseguente causa pandemia da Coronavirus) nelle Notti Magiche di Wembley.

Asse Spalletti-Marotta

Uno dei segreti dell’Inter campione d’Italia è stata la capacità della dirigenza nerazzurra di mettere a disposizione di Simone Inzaghi un gruppo italiano rilevante per creare quello spirito di gruppo che ha sempre contraddistinto le squadre tricolori.

Ed è dalle convocazioni dei 30 papabili Azzurri che si capisce la lunga mano dell’asse Spalletti-Marotta, nonostante la chiamata di Nicolò Fagioli, condita dalle esclusioni di illustri (Locatelli, Bonaventura e Immobile su tutti).

Barella
Barella fonte LaPresse – Interdipendenza.net

Il sorpasso

La Juve per tradizione è stato il club che ha portato sempre più Azzurri in Nazionale, quest’anno non sarà così. Ci ha pensato l’Inter a questa sorta di ribaltone. Quattro difensori (Francesco Acerbi, Alessandro Bastoni, Matteo Darmian e Federico Dimarco) e due centrocampisti (Niccolò Barella e Davide Frattesi), sei nerazzurri, nessuno come la Beneamata.

Juventus (Cambiaso, Chiesa e il chiacchieratissimo Fagioli) superata perfino dalla Roma, la seconda squadra più rappresentata grazie Gianluca Mancini, Bryan Cristante, Lorenzo Pellegrini, Stephan El Shaarawy. Insieme alla Juventus, anche Napoli (Alex Meret, Giovanni Di Lorenzo, Giacomo Raspadori) e Torino (Raoul Bellanova, Alessandro Buongiorno, Samuele Ricci). Due giocatori per Lazio (Ivan Provedel, Mattia Zaccagni), Bologna (Riccardo Calafiori, Riccardo Orsolini) e Atalanta (Giorgio Scalvini, Gianluca Scamacca). Uno per Hellas Verona (Michael Folorunsho), Genoa (Mateo Retegui), PSG (Gianluigi Donnarumma), Arsenal (Jorginho) e Tottenham (Guglielmo Vicario). Se l’Inter è il top, il Milan è un flop: non c’è nemmeno un rossonero nella lista dei 30.