La stella del Real contro l’allenatore: “Con lui in panchina non gioco” | Non risponde alla convocazione
Il mondo del calcio è rimasto sotto shock per la sua decisione: il calciatore del Real Madrid si rifiuta di giocare a causa dell’allenatore
È inizata la nuova stagione anche per i Campioni d’Europa, che non intendono fermarsi e lo hanno dimostrato firmando il colpo dell’estate. Il temibile Real Madrid di Florentino Perez, oltre ad aver acquistato uno dei migliori prospetti mondiali quale Endrick, ha ufficializzato Kylian Mbappè.
Dopo tanti anni di tira e molla la stella francese è finalmente sbarcata a Madrid. Alla sua presentazione un Santiago Bernabeu pieno, pronto ad accogliere quello che sarà molto probabilmente il vero erede di Cristiano Ronaldo, non a caso suo idolo fin da bambino.
Una società che negli anni è riuscita a rimpiazzare i più forti del mondo della vecchia generazione con i più forti del mondo della nuova, schierando una formazione che farà paura a qualunque avversario affronterà per i nomi presenti in campo.
È anche la sesta stagione di Carlo Ancelotti alla guida dei Blancos, sulla panchina in due momenti diversi della sua carriera ma con lo stesso risultato: dominare sia in campo spagnolo ma soprattutto in quello europeo, portando a casa la “quindicesima”.
Scissione totale
Dello schieramento titolare del Real Madrid, oltre Carvajal, il veterano che è lì dal 2018 e ne difende i pali è Thibaut Courtois, protagonista da anni di prestazioni individuali impressionanti che sono state spesso decisive per la vittoria di un titolo.
Per il belga non sarà una stagione facile data la recente vicenda accaduta con la sua Nazionale. Il portiere numero uno al mondo ha deciso di lasciarla in seguito a varie tensioni tra lui ed il CT Domenico Tedesco, che a sorpresa lo escluse anche dai convocati agli Europei estivi disputati in Germania confermando le voci di corridoio.
Comunicato social
Sui social ha postato una foto con questa didascalia: “Voglio rivolgermi ai tifosi belgi e ai tifosi della nostra nazionale. Provo immenso amore e orgoglio nel rappresentare il mio Paese in campo, così come ognuno di voi che sostiene i Diavoli Rossi. Mi sento privilegiato di aver avuto l’onore di indossare la maglia nazionale. Neanche nei miei sogni più sfrenati avrei potuto immaginare di poterlo fare più di 100 volte”.
Ha poi continuato: “Purtroppo, a seguito dei fatti con l’allenatore e dopo tante riflessioni, ho deciso di non tornare in Nazionale belga sotto la sua gestione. In questo caso, mi assumo la mia parte di responsabilità. Tuttavia, guardando avanti, la mia mancanza di fiducia in lui non contribuirebbe a mantenere la necessaria atmosfera di cordialità. La Federazione, con cui ho avuto diverse discussioni, accetta la mia posizione e le ragioni che mi hanno portato a questa decisione dolorosa ma coerente. Mi dispiace aver deluso alcuni tifosi, ma sono convinto che questa sia la migliore linea d’azione per il Belgio, poiché chiude un dibattito e permette alla squadra di concentrarsi sul perseguimento dei propri obiettivi”.