Monza-Inter 1-1, senza ritmo non c’è gioco
L’Inter frena in campionato contro il Monza e inciampa nel secondo pareggio in trasferta di fila dopo quello della prima giornata contro il Genoa. Una prestazione sottotono e deludente da parte degli uomini di Inzaghi, che ha probabilmente sbagliato qualche scelta.
L’Inter esce da Monza con un 1-1 preso con le unghie e con i denti ma anche con più dubbi che certezze. Il campione è ancora corto, ma è indubbio che la prova dei nerazzurri all’U-Power Stadium è stata la peggiore finora di questo inizio di stagione.
Monza-Inter 1-1, senza ritmo non c’è gioco. E le riserve hanno tradite le attese. Il turnover errato di Inzaghi
Ieri contro la formazione allenata da Alessandro Nesta è mancato quasi tutto all’Inter, che ha sostanzialmente prodotto una parita altamente insufficiente per 80 minuti, accelerando più con la forza della disperazione alla ricerca del pari segnato da Dumfries dopo il clamoroso (ma assolutamente meritato) vantaggio dei biancorossi con Dany Mota.
Inanzitutto all’Inter è mancato il suo solito gioco fluido, i soliti meccanismi codificati che ormai da un triennio hanno reso la squadra nerazzurra riconoscibile per stile e identità di idee messe in campo. I Campioni d’Italia non sono riuscite a fare le loro solite cose a causa di un ritmo e di un movimento corale con la palla assolutamente lento e prevedibile. Due elementi legati e quasi indissolubili, perché il gioco nerazzurro per attivarsi ed essere efficace ha bisogno di velocità, di ritmo costante e rapidità nelle scelte. Tutte cose che ieri contro il Monza sono rimaste solo nella testa dei giocatori interisti, con buona pace di Inzaghi che dalla panchina chiedeva subito maggiore intraprendenza.
Il turnover a metà di Inzaghi non ha pagato. I dubbi su Frattesi e Asllani e gli imprescindibili titolarissimi
E infatti in una gara approcciata al piccolo trotto, l’Inter ha prodotto pochissime vere occasioni e che sono arrivate soprattutto dal lato sinistro, dove la coppia Carlos Augusto e Federico Dimarco ci hanno messo quella voglia in più mancata al resto dei compagni. Ieri all’Inter è mancato totalmente l’apporto del centrocampo, vera chiave del passo falso di ieri. Nell’ottica di un turnover a metà in vista della partita di mercoledì sera in Champions League contro il Manchester City, Inzaghi ha optato per mettere titolari Kristjan Asllani e Davide Frattesi, con quest’ultimo molto atteso dopo le ottime prove in Nazionale.
Senza timore di essere smentiti, il regista albanese e la mezzala italiana sono stati i più deludenti della partita anche in parametro di quello che dovevano dimostrare. Il primo è apparso lento nelle giocate e nel pensiero, e Frattesi ha riconfermato come faccia fatica a partire dall’inizio e rimanga uno straordinario giocatore da gara in corso, ma molto meno impattante se vede il campo dal primo minuto. Assieme ad un poco lucido Mkhitaryan, all’Inter è mancato il suo reparto fondamentale e sono mancati la visione, la classe e il dinamismo di Hakan Calhanoglu e Nicolò Barella, che Inzaghi ha scelto di tenere a riposo per tutta la partita.
Inzaghi in confusione. Serve subito un cambio marcia
Tutto questo al netto di una super prova in applicazione e organizzazione del Monza, ma sicuramente le mancanze dell’Inter sono state superiori ai meriti dei brianzoli. E in questo senso qualche responsabilità c’è l’ha anche Simone Inzaghi. Che come detto ieri non ha schierato titolarissimi come Francesco Acerbi, Alessandro Bastoni e il già citati Barella e Calhanoglu. Mettendo però titolari ad esempio Lautaro Martinez e Marcus Thuram, autori di una prova opaca ma che è stato effetto soprattutto di una squadra che dietro di loro non aveva il motore acceso.
Difficile capire quale possa essere stata la strategia del Mister dell’Inter, che non ha schierato una formazione di sole riserve (una scelta rischiosa ma che avrebbe avuto una coerenza) ma nemmeno ha puntato sui soli titolari, cercando almeno sulla carta di chiudere la partita in anticipo. Il mix tra le due cose non ha funzionato, perché Inzaghi ha levato forza e talento nel reparto più delicato compromettendosi un’intera partita. Nulla di allarmante ma da riflettere sì, perché i nerazzurri sono già a 4 punti buttati in stagione e la trionfale annata scorsa non dà vantaggi extra sul presente.