Lancia una sedia contro i tifosi: squalifica pesantissima | Indagine contro il calciatore
Il protagonista del gesto ora rischia una squalifica pesantissima dopo aver lanciato una sedia contro i tifosi. Cosa dice l’indagine
Poteva finire molto male ma, fortunatamente non è andata così. Spesso gli episodi di violenza che accadono negli stadi hanno una grande probabilità di mietere vittime, soprattutto se si tratta di stadi e campi di calcio piuttosto “caldi”.
Ma fortunatamente quello che è successo durante un’importante partita di calcio disputata quest’estate non ha visto alcuna vittima. Stiamo parlando ovviamente dell’episodio accaduto al termine della partita tra Uruguay e Colombia. Dopo il fischio finale, infatti, una parte della tribuna è stato protagonista di grande caos e violenza.
Ma ora per i protagonisti è arrivato il conto da pagare, in particolare per uno di loro che pare abbia esagerato. Si tratta di Darwin Nunez, autore di un lancio della sedia contro i tifosi durante la guerriglia scatenatasi sugli spalti. Ora il calciatore dovrà pagare una maxi squalifica a seguito dell’indagine nei suoi confronti.
La squalifica
A seguito degli scontri scaturiti al termine di Uruguay-Colombia, la Conmebol ha deciso di aprire un’indagine per punire i calciatori che si sono resi protagonisti di gesti violenti. Puniti quindi Rodrigo Bentancur, José Maria Gimenez, Ronald Araujo e Mathias Olivera. Ma ad “avere la peggio” è stato Darwin Nunez, il quale dovrà scontare ben cinque giornate di squalifica.
Il calciatore fu infatti uno dei primi a gettarsi sugli spalti e ad iniziare una vera e propria scazzotta con alcuni dei tifosi colombiani che stavano litigando con quelli dell’Uruguay. L’attaccante sarebbe arrivato addirittura a lanciare una sedia contro i tifosi che, a suo dire, stavano minacciando la sua famiglia.
Il ricorso
Secondo quanto riportato da Tyc Sports, l’Associacion Uruguaya de Futbol ha deciso di presentare ricorso contro le sanzioni imposte a ben undici giocatori della nazionale, dopo la partita contro la Colombia.
La federazione uruguayana, dunque, non è affatto convinta della decisione presa e ha annunciato di voler fare ricorso. Tra le motivazioni della federazione vi è quella secondo cui la punizione decisa sia “eccessiva e sproporzionata“, in quanto non si tiene conto del fatto che i calciatori sono andati a difendere i loro familiari.