Inter-Milan, -2 al Derby: le chiavi del match
Manca sempre meno ad Inter-Milan, il derby in programma domenica sera e valido per la quinta giornata di campionato. I nerazzurri arrivano con fiducia dopo il pari di Champions col City, i rossoneri devono riscattare la sconfitta col Liverpool e in generale un avvio di stagione sotto le aspettative.
Ci siamo o meglio ci risiamo. A cinque mesi esatti da quel 22 aprile e da quel Derby Scudetto che ha consegnato il ventesimo Scudetto all’Inter, nerazzurri e rossoneri si ritrovano di fronte per la quinta giornata della Serie A 2024/2025 e in una situazione attuale molto diversa tra le due squadre.
Inter-Milan, un Derby che può già dire molto. I nerazzurri per la vittoria dei record, i rossoneri per dare il vero via alla stagione
L’Inter non è cambiata troppo rispetto alla scorsa annata, facendo un mercato in tono minore e mettendo dentro al proprio motore profili comunque importanti come i parametri zero Mehdi Taremi e Piotr Zielinski oltre che il secondo portiere Josep Martinez e l’acquisto di prospettiva Tomas Palacios. Anche il Milan è sostanzialmente rimasto simile, e la modifica più rilevante è stato il cambio di guida tecnica con Paulo Fonseca che ha preso il posto di Stefano Pioli. I rossoneri sul mercato hanno cercato di colmare le lacune tecniche della rosa: rafforzando la difesa con gli innesti di Pavlovic come centrale e di Emerson Royal come nuovo terzino destro, Youssouf Fofana come mediano di copertura e in attacco la coppia Morata e Tammy Abraham dopo l’addio di Giroud.
L’inizio della stagione dell’Inter è stato tutto sommato buono e in linea con quello che ci si aspetta dai nerazzurri, una squadra ormai codificata nel gioco e piena di certezze dal quel punto di vista. Ci sono stati già alcuni passi falsi come i pari di Genova e Monza, ma la formazione di Inzaghi dà per ora l’idea di non aver dimenticato la traccia della scorsa annata. Un avvio invece tutt’altro che esaltante per il Milan, che nelle prime quattro giornate di Serie A ha raccolto solo 5 punti e con una sola vittoria (poi due pari e una sconfitta) sabato scorso a San Siro contro un modesto Venezia per 4-0. Nonostante il cambio di allenatore, i rossoneri sembrano ancora vittime delle grandi fragilità difensive e di equilibrio che avevano contraddistinto in maniera negativa la scorsa annata a guida Pioli.
La coralità dell’Inter, il talento e la velocità in attacco del Milan. Fonseca sfida il gioco di Inzaghi con la classe dei suoi interpreti
Dal lato Milan questo Derby ha già assunto contorni pesanti e il cui esito potrebbe definire il futuro di Fonseca sulla panchina del Milan. I rossoneri poi hanno un conto aperto con i rivali cittadini, volendo interrompere la striscia positiva dell’Inter di sei vittorie di fila nelle ultime sfide giocate. Nelle ulltime stagioni le due squadre si sono affrontate spesso e non solo in Serie A, ed ormai gli elementi cardine sono ben noti e difficilmente (almeno sulla carta) verranno smentiti domenica sera.
Le chiavi del match
La forza dell’Inter è la sua identità di gioco ormai perfettamente definita e arrivata ad un suo compimento quasi totale al quarto anno della gestione Inzaghi. I nerazzurri tenteranno di imporre il gioco soprattutto a centrocampo e con i meccanismo codificati del trio Barella, Calhanoglu e Mkhitaryan.
La squadra di Inzaghi potrebbe approfittare degli scompensi tattici in mediana del Milan, che spesso in stagione in queste prime uscite ha lasciato vuoti e spazi nella zona nevralgica del campo. Un atteggiamento che potrebbe davvero far male ai rossoneri e dare spazio ai nerazzurri di affondare su una squadra per nulla solida in difesa, che potrebbe spesso trovarsi all’uno contro uno arretrato con il duo Thuram e Lautaro Martinez e senza protezione.
Il Milan ha ovviamente le sue armi e a livello di forza tecnica e talento dell’organico non ha nulla da invidiare all’Inter, anzi i rossoneri hanno in rosa elementi anche superiori alla formazione nerazzurra a livello di capacità individuale di determinare una giocata e quindi anche una partita. Il Milan è pericolosissimo in transizione e in campo aperto, e le caratteristiche dell’ormai famigerata fascia sinistra rossonera Theo Hernandez-Rafael Leao sarà lo spauracchio principale per l’Inter sulla loro destra difensiva, che comunque dovrà occuparsi anche dei movimenti rapidi e mai banali di Pulisic dall’altra parte e soprattutto (uno degli elementi di novità/rottura tra Pioli e Fonseca), dello scambio di posizioni dinamico nel ruolo di trequartista tra Reijnders e Loftus-Cheek.
I due potrebbero mettere in seria difficoltà la prima costruzione dell’Inter e permettere una transizione offensiva immediata. Il problema del Milan non è in possesso, ma nel momento in cui la palla la perde e deve riposizionarsi correttamente in campo e non svuotare il reparto di mediana. Questa oltre alla capacità e il ritmo dell’Inter di volere e poter prendere in mano le redini del gioco e di non subire le sfuriate milaniste potrebbe essere la chiave su cui passerà il destino del Derby di domenica.