Regalo dalla Uefa: 300 milioni in Serie A per le coppe | I club che ne avranno diritto
La Uefa ha deciso di dare maggiori contributi alle squadre del massimo campionato italiani, ecco quelle che beneficeranno di questo importo
A Praga si è tenuto il comitato esecutivo dell’Uefa che ha emesso importanti sentenze. La prima riguarda la bocciatura dello stadio San Siro, assegnato per ospitare la finale della Champions League del 2027. Il comune del capoluogo lombardo non ha dato le dovute garanzie per alcuni lavori di ristrutturazione che sarebbero stati necessari per essere omologato per questo prestigioso impegno.
L’Olimpico di Roma potrebbe sostituirlo e in quel caso l’Italia continuerebbe ad essere il Paese ospitante del match conclusivo del prestigioso torneo europeo a cui stanno prendendo parte ben cinque compagini di A.
Il problema di stadi inadeguati sussiste ed è stato risolto solo in poche piazze, con dei cambiamenti che saranno da apportare prima dell’Europeo del 2032 che è stato affidato all’Italia, in collaborazione con la Turchia.
Inoltre, l’Uefa ha deciso di aumentare i contributi che sono destinati alle squadre che non partecipano alle competizioni europee, con introiti in netto aumento e pari a 10 milioni per i cinque principali campionati europei, tra cui quello italiano.
Chi sono i club beneficiari di questi nuovi contributi stanziati dall’Uefa
Questi fondi hanno l’obiettivo di sostenere l’equilibrio competitivo nei campionati di massima divisione in Europa, dove alcuni club beneficiano di flussi di entrate aggiuntivi grazie alla partecipazione alle competizioni europee.
I fondi dovranno migliorare o rafforzare le strutture e gli standard di governance dei club, favorendo così lo sviluppo sano del calcio europeo per club. Per essere idonei, i club dovranno rispettare determinati criteri di licenza UEFA, con i criteri di formazione giovanile che continueranno a essere un elemento determinante.
L’Uefa combatte la disparità eccessiva tra squadre all’interno dello stesso campionato
Una decisione sorprendente quella dell’Uefa, che insieme ai paletti del fair play finanziario, continua la battaglia per assotigliare il predominio finanziario di alcuni club rispetto ad altri, mettendo al centro gli investimenti nei settori giovanili piuttosto che acquisti faraonici.
Una presa di posizione netta che riceve il plauso anche delle società italiane, le quali beneficiano di mezzi economici inferiori rispetto alla Premier League e alla Bundesliga, ma che, nonostante questo, sono in grado di giocarsela contro chiunque in Europa. La forza delle idee e le capacità degli allenatori sono i veri antidoti a campagne acquisti da capogiro ma che spesso non corrispondono a progettazioni efficaci.