Inter, addio alla Nord: la curva cambia nome
In questa settimana il mondo del calcio italiano è stato agitato dall’Inchiesta Ultras, che ha coinvolto le Curve di Inter e Milan e che ha portato agli arresti di ben 19 persone e con accuse di grave entità. Associazione a delinquere e infiltrazione mafiosa legato al buisness dello stadio ma non solo. Un duro colpo per la Curva Nord dell’Inter, che dopo aver perso i vecchi “leader” vuole ripartire.
Il caos Ultras ha monopolizzato il dibattito attorno al calcio italiano in questi giorni. Il blitz attuato dalla Guardia di Finanza e dalla Procura di Milano effettuato contro i vertici della Curva Nord dell’Inter e della Curva Sud del Milan, e che ha portato agli arresti di alcuni esponenti di spicco del tifo organizzato delle due società milanesi. Le idnagini hanno fatto emergere un sistema affaristico illegale, dove le due Curve tramite un accordo di business si spartivano i guadagni attorno allo stadio San Siro, come il controllo dei biglietti, i parcheggi, il merchandising e anche la vendita del cibo e delle bevande nei pressi dell’impianto.
Inter, sparisce la Curva Nord: gli Ultras nerazzurri si chiameranno “Secondo Anello Verde”. L’annuncio in un comunicato
Lato Inter poi, le indagini hanno evidenziato come alcuno soggetti legati al mondo Ultras mettessero effettiva pressione al club nerazzurro per ottenere vantaggi e favori, cercando di venire a contatto direttamente con la dirigenza del club o con lo stesso Simone Inzaghi, a cui Marco Ferdico (uno degli arrestati e una delle figure cardine della vicenda) aveva chiesto di intercedere presso la società per l’ottenimento di biglietti extra per la Finale di Champiosn League nel 2023 contro il Manchester City ad Istanbul.
Ad ora sia l’Inter che il Milan si sono definiti parte lesa e hanno dato totale disponibilità a collaborare con la Magistratura per chiarire le loro posizioni e estirpare una volta prr tutte questo fenomeno, che secondo quanto acclarato ha portato ad un giro economico importante alle spalle dei due club milanesi. Per dare un colpo di spugna definitivo alla vicenda, i componenti dell’ormai ex CN69 (il nome della Curva dell’Inter) ha diramato un comunicato in cui ha annunciato il cambio di nominativo in Secondo Anello Verde 1969 e nuove regole da rispettare.
Il comunicato
“COMUNICATO SECONDO ANELLO VERDE
L’ALBA DI UNA NUOVA ERA, AVANTI INSIEME, AVANTI DA ULTRAS!
Era nostra attenzione attendere ancora qualche tempo per rendere note le linee guida del nuovo corso che si è deciso di intraprendere al Secondo Anello Verde. Le continue indiscrezioni apparse sui giornali ed i messaggi trapelati nel mondo Ultras, ci hanno indotto ad anticipare i tempi per non lasciare troppo spazio ad interpretazioni scorrette del nostro pensiero.
Ci preme premettere che NULLA È STATO DECISO “DI CONCERTO CON LA QUESTURA E LE FORZE DELL’ORDINE” come cercato di far passare da alcuni messaggi e testate giornalistiche fuorvianti, le nuove linee di curva sono il frutto del lavoro congiunto di tutti i gruppi appartenenti alla Nord senza condizionamenti!!!
Andiamo quindi per gradi…
La tempesta mediatica e giudiziaria che si è abbattuta sulla Nord, questa volta ha rischiato di cancellare veramente 55 anni di storia ultras nerazzurra. Il cuore della Nord però si sta dimostrando più forte di tutto, e grazie all’impegno di tutti coloro che han mostrato di credere nel valore che rappresenta il fulcro del tifo nerazzurro, ne stiamo uscendo ancora una volta più forti e consapevoli degli errori commessi.
È giusto riconoscere come la deriva che ci ha travolto sia stata conseguenza anche della nostra leggerezza nel monitorare la gestione organizzativa ed economica della Curva. Per comprendere al meglio la ragione del punto a cui alcuni impegnati frequentatori e rapppesentanti della curva siano arrivati, bisogna partire proprio dalla gestione economica della Nord.
I proventi della Nord sono sempre stati suddivisi sui vari gruppi della curva che attraverso la distribuzione di gadget e adesivi si autofinanziavano per aiutare i propri frequentatori ad abbattere un minimo i costi di trasferta, contribuire alle spese comuni per la realizzazione di coreografie e partecipare ai costi per gli strumenti del tifo come tamburi, megafoni e bandiere“.
Nasce “Secondo Anello Verde 1969”. L’accerchiamento di potere per i biglietti e i guadagni illeciti
“I biglietti che venivano richiesti attrverso i normali canali di distribuzione dell’Inter, venivano regolatmente pagati e l’unico vantaggio offerto dalla società per esigenze di ordine pubblico e organizzativo, era quello di avere un canale prioritario per l’acquisto dei tagliandi nell’interesse comune di permettere ai tifosi più assidui di esser presenti sempre e ovunque a guidare il sostegno alla squadra.
In virtù di questo “servizio” offerto da chi gestiva questo spaccato organizzativo consentito dal canale prioritario concordato con la società, al prezzo di costo dei tagliandi i gruppi avevano facoltà di richiedere un sovrapprezzo che veniva accantonato dalla curva per coprire ulteriori eventuali spese comuni straordinarie come quelle per la tutela legale dei frequentatori, magazzini per i materiali di curva, mezzi di trasporto per le coreo, ecc.
Questa struttura organizzativa ed economica di curva ricalcava quanto accade più o meno in tutte le curve ma qual’è la differenza e come si è arrivati all’escalation economica che ha risvegliato gli evidenti appetiti speculativi di qualcuno? La nostra realtà è cambiata dal momento in cui tutta la gestione di biglietti, materiale e contributi alla curva è stata concentrata su poche persone che dirigevano e controllavano tutti i conti. Questo nuovo sistema gestionale, iniziato dopo il periodo pandemico, ha permesso a poche persone di gestire progressivamente volumi di denaro sempre maggiori anche grazie all’unificazione della curva dietro un unico striscione che identificasse tutto il movimento ultras nerazzurro.
Questi passaggi di “accentramento dei poteri” sono sfuggiti anche ai frequenatori più assidui che, in totale buona fede e sebbene non potessero più avere accesso ai conti, beneficiavano dei servizi che venivano comunque garantiti da chi gestiva l’economia di curva come soprattutto la priorità nell’ottenere i biglietti di trasferta e la copertura dei costi per le coreografie.
Il fatto che tutto funzionasse al meglio, i risultati positivi della squadra e la qualità organizzativa di chi gestiva la Nord, ha illuso tutti che si fosse raggiunto il perfetto equlibrio di curva senza rendersi conto di ciò a cui si contribuisse. Chi gestiva la Nord, col consenso dei frequentatori ignari, ha acquisito totale libertà nella produzione di materiale, reperimento contributi, sponsorizzazioni e facoltà nella scelta della quota di sovrapprezzo per la ridistribuzione dei biglietti.
Tutte questa attività speculative non hanno mai sfiorato neppure i frequentatori più vicini al direttivo che intanto, grazie alle innegabili capacità nel valorizzare il “brand” Curva Nord, ha potuto far lievitare esponenzialmente i ricavi. Dei presunti profitti derivati da altre attività poi nessuno era a conoscenza e tutti siamo stupiti da quanto abbiamo appreso come tutte dalle ricostruzioni mediatiche“.
Le nuove direttive della Curva
“Adesso, forti della pesante lezione subita e degli errori commessi, la Nord si è riorganizzata azzerando l’economia di Curva e ritornando alla ripartizione in gruppi che coordinano il tifo rispettando la propria geografia di curva e ripartendosi negli abituali settori storicamente occupati nel Secondo Anello Verde.
La gestione del tifo sarà condivisa da un direttivo composto da un rappresentante per gruppo e non vi sarà più alcun “servizio biglietteria” quindi i biglietti, soprattutto per le trasferte, dovranno essere acquistati individualmente dai frequentatori.
La questione trasferte sarà il principale problema, la Nord fornirà comunque i mezzi di trasporto ma il numero e la disponibilità dovrà necessariamente passare dal conteggio di quanti frequentatori abbiano reperito il biglietto con tutte le difficoltà che ne deriveranno.
Con questo nuovo assetto e la ripartizione dei ruoli in totale trasparenza, siamo certi che la Nord non offrirà più il fianco a speculazioni ed opportunismi e si tornerà su una struttura fondata sul merito e non sul profitto.
E gli striscioni?!?
Per quello che riguarda gli strisiconi in trasferta la Nord sarà rappresentata dal drappo SECONDO ANELLO VERDE.
Per gli incontri casalinghi dato il divieto disposto dalla questura degli striscioni OLD FANS, BOYS, VIKING e BRIGATA a cui sono ricondotti alcuni indagati, tutti i gruppi hanno deciso, come anticipato approsimativamente da qualcuno, di continuare ad aggregarsi dietro uno striscione comune di cui sarà richiesta regolare autorizzazione già perl’incontro del 28 ottobre e che suonerà come un richiamo alla nostra identità e tradizione DAL 1969…UNITI, FIERI E MAI DOMI.
Dato che è trapelata anche questa indiscrezione, anticipiamo che nel caso in cui, a partire dalla prossima stagione e a fronte dei nuovi referenti che hanno sostituito le persone coinvolte a livello giudiziario, gli striscioni vietati dovessero essere consentiti, si è deciso di ridare alla curva la storica fisionomia estetica con gli striscioni di tutti i gruppi di nuovo al loro posto.
Con l’occasione rendiamo anche nota che tutta la comunicazione della Nord sarà ristretta alla pagina Facebook L’URLO DELLA NORD e del nuovo profilo Instagram secondoanelloverde_1969.
Chiediamo a tutti di continuare ad accordarci la propria fiducia ed adoperarsi a vigilare affinché certi errori non si ripetano.
AVANTI CURVA NORD, SEMPRE PIU UNITI, FIERI E MAI DOMI!!“.