Acquistato in estate dall’Independiente Rivadavia per un totale di circa 11 milioni, il giovane difensore dell’Inter Tomas Palacios non ha ancora avuto modo di esordire in maglia nerazzurra, con il giocatore che sta lavorando con impegno per capire i meccanismi di squadra e ambientarsi nel calcio italiano.
È stato il colpo a sorpresa del mercato dell’Inter, con i nerazzurri che per colmare la alcuna in rosa del sesto difensore sono andati a pescare un giovane talento dall’Argentina nel tentativo di aver acquistato una futura promessa. Come detto Palacios è ha ancora a 0 presenze con l’Inter, a causa del difficile impatto dovuto dal passare da un club come il Rivadavia ad una big come i nerazzurri. Ma il giovane crede nel suo talento e nel suo impegno ed è sicuro che presto potrà dimostrare all’Inter e ai suoi tifosi il suo valore.
Intervistato dal canale ufficiale del club all’interno della rubrica “Welcome Home“, Tomas Palacios ha descritto i suoi primi mesi in nerazzurro, le sue ambizioni e raccontando il suo ruolo e con quali compagni ha maggiormente legato. Di seguito le sue parole.
“Ho iniziato a giocare a calcio a 3 anni. Il calcio è stato il primo e unico sport che ho mai praticato, ma credo che se non avessi fatto il calciatore avrei lavorato in campagna“.
“La passione per il calcio me l’ha trasmessa la mia famiglia. Da bambino facevo l’attaccante è vero, ma poi quando sono arrivato al Talleres a 16 anni ero già molto alto e loro cercavano dei difensori mancini. Così feci un provino e poi mi hanno scelto“.
“Sicuramente l’aver fatto anche l’attaccante mi ha migliorato nella tecnica, e questo mi fa giocare meglio anche in difesa“.
“Il mio soprannome è La Torre de la Pampa. Questo perché a La Pampa mi facevano tante interviste e tutti erano sorpresi di quanto ero alto. Quindi m chiamavano Torre e Pampa perché sono nato lì“.
“Le mie caratteristiche sono gioco aereo, forza fisica e la tecnica. Il mio modello da giocatore è stato mio fratello, ma ora guardo molto i difensori dell’Inter. E ora che sono qui imparo molto dai mei compagni“.
“Tutti gli allenatori che ho avuto nelle Giovanili in Argentina mi hanno aiutato tanto. Quindi posso dire che il tecnico del Talleres e dell’Independiente Rivadavia mi hanno aiutato e permesso di arrivare fino a qui“.
“Essere arrivato in Serie A è sicuramente un grande cambiamento per me. Cerco di apprendere e migliorare per poter giocare al meglio nel calcio italiano“.
“Joaquin Correa e Lautaro Martinez li ammiro molto e mi hanno aiutato tanto. Sono molto orgoglioso di essere un loro compagno di squadra“.
“Tutti gli allenatori e i preparatori mi hanno detto che nel calcio serve lavorare tanto e allenarsi per essere al massimo“.
“Sono un tipo tranquillo anche nelle partite importanti, non sono uno che si mostra nervoso. A volte non è sempre facile, ma cerco di mantenere la calma e di restare concentrato su quello che devo fare“.
“Oltre al calcio mi piace anche il basket. Un mio difetto è che sono una persona un po’ chiusa e schiva, un mio pregio è che cerco sempre di essere allegro“.
“Io qui sono appena arrivato e cerco di osservare i miei compagni. Devo capire dove sono perché è stato un grande cambiamento per me. Sono molto felice di essere all’Inter“.