Caso ultras: le richieste dei tifosi | L’allenatore svuota il sacco, tutto rivelato
Il mister avrebbe ammesso di aver parlato con i capi ultras dell’Inter, la rivelazione del tecnico che è intervenuto di fronte alla Procura di Milano
Per i tifosi dell’Inter e del Milan sono giorni frenetici. Le udienze dei tesserati dei due club sono iniziate e riguardano la maxi operazione, scattata in data 30 settembre, che ha portato a ben 19 misure cautelari tra i membri delle Curve Nord e Sud. Milan Skriniar, Davide Calabria, Javier Zanetti e Simone Inzaghi sono alcuni dei nomi emersi che avrebbero avuto rapporti con membri delle tifoserie organizzate.
A fare la differenza sarà il tenore delle conversazioni e spetta al tribunale valutare eventuali sanzioni, da multe disciplinari sino alla squalifica di una o più giornate.
Nel periodo di sosta per gli impegni delle Nazionali, è stato coinvolto il tecnico dell’Inter Simone Inzaghi che è stato ascoltato, come persona informata sui fatti, nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Milano.
A riportare le sue dichiarazioni è Ansa che informa il dialogo avvenuto tra l’allenatore nerazzurra e Marco Ferdico, sottolineando però di non essere mai stato minacciato o intimidito.
Inzaghi (non indagato) ha parlato con il capo dei tifosi dell’Inter: il motivo
Inzaghi si dice sereno in quanto questa interlocuzione con i capi curva sarebbe prassi e segnale del forte legame con la squadra dei supporter interisti. E proprio Marco Ferdico sarebbe stato l’uomo che avrebbe sollecitato Inzaghi nell’avanzare la richiesta di raddoppiare i biglietti assegnati ai tifosi per la finale di Champions League giocata il 10 giugno 2023 a Istanbul contro il Manchester City.
Inzaghi ha chiarito, inoltre che per una squadra, quando è sul campo, è molto diverso se a supportarla ci sono 800 persone invece che 1500. L’obiettivo del tecnico della squadra era anche quello di evitare un altro sciopero della curva.
Un’indagine che prosegue e che ha del materiale da aggiungere per emettere una sentenza
Le informazioni in possesso degl inquirenti sono maggiori di giorno in giorno ma da valutare è l’intenzionalità delle persone coinvolte. L’allenatore ha ammesso di avere parlato con i diretti interessati che avevano insistito per poter essere presenti in Turchia per la partita più importante della stagione.
L’Inter era arrivata a giocarsi una finale di Champions League a ben 13 anni di distanza dal trionfo del 2010 con José Mourinho in panchina al Bernabeu di Madrid, con una doppietta di Diego Milito che consentì di battere il Bayern Monaco.