Vado in una big: Berardi, adesso c’è l’ok | Torna in Serie A per lo Scudetto
Dopo più di un decennio Berardi abbandona la casacca neroverde: è pronto ad andare in una big del calcio italiano
Dopo più di 7 mesi di calvario per l’infortunio subito al tendine d’Achille durante lo scorso 3 marzo nella sfida giocata e persa dal Sassuolo in casa del Verona, Domenico Berardi è ritornato a far parlare di sè e del suo futuro in maglia neroverde.
Quel match è stato il suo ultimo giocato in Serie A. Da quel momento non ha più calcato i terreni da gioco della massima competizione italiana, un’assenza, quella del capitano del Sassuolo, che è stata probabilmente uno dei motivi principali della clamorosa retrocessione in Serie B del club emiliano.
La storia tra le due parti va avanti da praticamente un decennio. Ha trascorso tutto il periodo delle giovanili in neroverde, a parte una breve parentesi alla Juventus, per poi passare ufficialmente in prima squadra nel luglio del 2015, venendo acquistato per una cifra record pari a 17.5 milioni di euro.
9 anni con quei colori cuciti addosso, divenendo una vera e propria leggenda del club. Per lui numeri da top player, registrando in 398 partite disputate in tutte le competizioni 149 reti e 95 assist per un totale di un g/a ogni 205‘ di gioco.
Costantemente ricercato
Un’ala d’attacco con questi numeri non può passare inosservata. Per tal motivo, in ogni sessione di calciomercato, è stato sempre accostato a nuove squadre, specialmente in Serie A. Le trattative però, per un motivo o per un altro non si sono mai concretizzate, rimanendo sempre fedele al club di proprietà della famiglia Squinzi.
Attualmente, tra parte fissa d’ingaggio e bonus, guadagna circa 3 milioni di euro. Il contratto fu depositato nel 2022 e prolungato fino al 2027 ma mentre ai tempi era più che certa la sua permanenza al Sassuolo, attualmente il suo futuro inizia a vacillare.
Futuro lontano
In un’intervista rilasciata presso La Gazzetta dello Sport, il classe 1994 ha parlato del suo rapporto con il club: “Questa è la mia seconda famiglia e non è un modo di dire, non dimenticherò mai il rapporto con il dottor Squinzi e sua moglie, che mi hanno trattato come un figlio e mi hanno fatto crescere. Era amore reciproco”.
Successivamente ha parlato degli ultimi anni al Sassuolo:”Fino ai 26-27 anni non mi sentivo maturo, voglio giocare sempre e in quegli anni rifiutavo l’idea del turnover e della panchina. Forse era anche mancanza di fiducia nei miei mezzi, non credevo in me al 100%. Tre anni fa mi voleva l’Atalanta , ma dissi di no perché non ritenevo di essere adatto a quel tipo di gioco. Lo scorso anno volevo andare alla Juventus, ma i club non si sono accordati, ci rimasi male e litigai con la società perché era il momento giusto, ma non ho rimpianti”. Ha infine terminato parlando del suo futuro, rilasciando dichiarazioni che faranno tutt’altro che piacere alla tifoseria neroverde: “Se dopo questi mesi sarò al 100% e arriverà l’offerta giusta, andrò via. Vorrei sentire la musica della Champions League dal campo, è un’ambizione profonda che voglio soddisfare”.