Caso ultras: anche i dirigenti tremano | Continua l’inchiesta
Il caso che riguarda gli ultras è sempre più nel vivo, dopo aver interrogato mister Inzaghi, adesso è il momento della dirigenza
Nelle ultime ore il caso ultras si sta allargando sempre di più. Ad essere convocato e ascoltato dalla Procura di Milano, nell’ambito dell’inchiesta che è gestita da quest’ultima, è stato il tecnico dell’Inter Simone Inzaghi che ha ammesso di avere parlato direttamente con Marco Ferdico, considerato il capo del tifo organizzato, affinché sollecitasse la dirigenza a chiedere un numero maggiore di biglietti per la finale di Champions League del 2023 contro il Manchester City che si è giocata a Istanbul.
L’allenatore ha, però, sottolineato di non essere mai stato intimidito o minacciato, e che il dialogo con la tifoseria è una prassi che testimonia il forte legame tra la Curva e la squadra, rapporto intensificato a ridosso di una finale che l’Inter non disputava da 13 anni.
La società avrebbe, quindi, ricevuto pressioni per poter accontentare la richiesta dei supporter nerazzurri che avrebbero voluto sostenere la propria squadra in Turchia, spingendola a un trofeo che poi è sfumato data la vittoria degli avversari.
Continua l’inchiesta sulle Curve Nord e Sud
Dopo aver ascoltato Inzaghi, adesso dovrebbe essere il momento del vicepresidente ed ex bandiera dell’Inter Javier Zanetti. Di questo ha parlato anche Bruno Longhi, intervenuto a Ti Amo Calciomercato.
Il giornalista è convinto che dal punto di vista sportivo la società non rischi nulla: “Se ci sarà sanzione per i singoli, da Inzaghi a Zanetti, riguarderà la giustizia ordinaria e non quella sportiva. Dal punto di vista sportivo l’Inter non ha commesso reati“.
Nessuna penalizzazione in vista per l’Inter
Longhi ribadisce che i dialoghi con la tifoseria siano inevitabili: “Il rapporto tra società e curva esiste in tutte le società. Gli ultras rappresentano uno spaccato della società in cui viviamo e quelle di calcio, poi c’è la parte delinquenziale che è in tutte le curve. Mi auguro che finalmente si estirpi questo male dagli stadi”.
Per questo motivo non dovrebbero esserci penalizzazioni in campionato o esclusioni dalle Coppe Europee come, a differenza, è avvenuto per la Juventus proprio in quella stagione in seguito al caso plusvalenze che ha portato alle dimissioni del presidente Andrea Agnelli.