Caso ultras, chi sono gli indagati: tutta la verità | Multe e penalizzazioni
Le indagini avviate dalla Procura di Milano sul caso Ultras continuano: nelle ultime ore spuntano nuovi dettagli
Nelle ultime settimane trascorse la Serie A è stata ampiamente sotto i riflettori non solo per le questioni di campo. Trattandosi di uno dei top 5 campionati al mondo si può pensare che ci si riferisca alle sue prestazioni sportive ma in realtà per vicende che riguardano gli spalti.
A partire dal 30 Settembre, la Procura di Milano ha avviata le indagini sulle curve di Inter e Milan che ha portato all’arresto di ben 19 esponenti. I suddetti sono stati prelevati con l’accusa di aver avuto contatti con la criminalità organizzata, con le forze dell’ordine che stanno procedendo agli interrogatori per avere più informazioni sull’accaduto.
In particolare si fa riferimento alle attività di bagarinaggio, estorsione e violenze esercitate nel territorio dello Stadio San Siro, struttura che ospita entrambe le squadre di Milano. I colpevoli acquistavano illegalmente i biglietti delle partite per rivenderli a prezzi più alti ed ottenevano con la violenza il controllo sui parcheggi posti al di fuori dello Stadio.
In attesa di importanti novità sulla vicenda, si è espresso il Responsabile legale della FIGC, Giancarlo Viglione, che però non si è voluto sbilanciare. Ha fatto riferimento agli articoli n.4 e n.25 del Codice di Giustizia Sportiva, lasciando l’esito decisionale alla Federazione.
Interrogatori avviati
Oltre agli uomini fermati dalle forze dell’ordine, in maniera cautelare la Procura di Milano sta ascoltando anche le controparti dei club. In particolare, per i nerazzurri, Simone Inzaghi, Milan Skriniar e Javer Zanetti, mentre per i rossoneri il capitano Davide Calabria.
I sopra citati, non indagati nella questione, hanno smentito di aver ricevuto minacce o di aver eseguito ordini a causa di quest’ultime e hanno confermato le posizioni inizialmente prese dai club, ossia il loro totale estraniamento dai reati commessi.
Cosa rischiano
Data la grandezza anche mediatica del caso, le luci dei riflettori sono finite addosso anche ai club ma allo stato attuale, nessuno dei tesserati di Inter e Milan risulta indagato.
Lo ha sostenuto anche il procuratore capo Marcello Viola, incaricato come coordinatore, secondo il quale anzi le immagini della società sono ritenute “danneggiate” da quanto emerso dal caso. La palla potrebbe passare nelle prossime settimane alla giustizia sportiva.