A differenza delle rivali di Serie A il mercato estivo dell’Inter è stato privo di grossi colpi e spese importanti, con il club nerazzurro che ha dato soprattutto priorità al mantenimento del gruppo squadra che ha dominato la passata stagione coronandola con lo Scudetto. Ma i quattro nuovi ingressi in rosa non hanno finora dato quello che ci si attendeva.
Dopo la Sosta Nazionali e che ha visto i convocati dell’Inter farsi valere tra Nations League e Qualificazioni Mondiali a suon di gol e assist, domenica si ritorna a parlare di campo con la formazione di Simone Inzaghi attesa nel posticipo domenicale contro la Roma all’Olimpico e valido per l’ottava giornata di campionato.
La stagione è ancora lunghissima e ai suoi primissimi atti, ma dopo due mesi dall’inizio dell’annata sportiva 2024/2025 e con nove partite all’attivo (7 di campionato e 2 di Champions League), si può comunque già trarre un primo bilancio su quanto i nuovi innesti arrivati nella sessione estiva di mercato dell’Inter abbiano portato benefici o migliorie alla rosa nerazzurra a disposizione di Mister Inzaghi. E la risposta non è delle più belle e delle più positive, con i Campioni d’Italia che per dirla nel modo più cinico possibile pare non si siano per nulla rinforzati.
Nel senso che finora la stagione dell’Inter sia nei suoi punti alti che in quelli bassi (vedasi i due pareggi con Genoa e Monza e il KO nel Derby col Milan) ha visto la conferma di quegli elementi fondamentali che hanno costruito la strada della seconda stella. Calhanoglu e Barella leader della mediana, Dimarco che si sta imponendo come il quinto di sinistra più efficace in Europa e la vena realizzativa di Marcus Thuram, che sta facendo le veci di un Lautaro Martinez comunque in ripresa.
Poco per non dire nullo il contributo arrivato dai nuovi volti. Come detto l’Inter in estate non è cambiata e non ha operato cessioni pesanti, e ha compiuto solo quattro nuovi acquisti. I due parametri zero Mehdi Taremi e Piotr Zielinski (colpi già programmati mesi prima e ufficializzati poi a luglio), e l’arrivo dal Genoa del portiere Josep Martinez e del giovane difensore argentino Tomas Palacios dall’Independiente Rivadavia.
Il dato più paradossale è che i due giocatori per cui l’Inter ha effettivamente speso soldi di cartellino sono gli unici che fino a questo momento (esclusi l’infortunato Buchanan e il terzo portiere Di Gennaro) non hanno disputato nemeno un minuto. Il portiere spagnolo arrivato dai rossoblu per 15 milioni di euro totali è arrivato come vice di Sommer, ma per ora la sua esperienza all’Inter è stata di panchina perenne.
Arriverà il suo momento, ma la riflessione su una spesa comunque non bassa per un ruolo non così rilevante e che poteva essere investita meglio dalla società va sicuramente fatta. Stesso destino ma con contesto assolutamente diverso per Tomas Palacios, il giovanissimo centrale classe 2003 arrivato come ultimo slot della difesa in un’operazione totale da 11 milioni di euro dagli argentini del Rivadavia.
Sicuramente il ragazzo deve ancora assimilare il difficile passaggio dal campionato argentino ad una realtà estremamente più complessa come la Serie A e come l’Inter, e le incertezze difensive di inizio stagione della squadra non ne hanno poi favorito l’inserimento da parte di Inzaghi. Ma il dato come detto rimane, con l’Inter che ha speso 26 milioni di euro per due giocatori che assieme non hanno totalizzato nemmeno un minuto di gioco.
Capitolo a parte per il rendimento dei due parametri zero di lusso nel mercato dell’Inter e arrivati sulla carta e anche con buonissime aspettative ad allungare la profondità di rosa dei nerazzurri. L’ex centrocampista polacco e arrivato da svincolato dal Napoli, fino ad adesso non si è saputo imporre in nerazzurro mostrando pochissimo le sue qualità. Un’annata partita storta con uno stop muscolare patito ad inizio agosto e che ha rinviato il suo esordio con l’Inter.
In campionato i dati piangono, con Zielinski che ha totalizzato solo 68 minuti e spalmate su 4 presenze. Meglio la situazione in Champions League, dove la mezzala polacca è partito titolare nelle partite contro Manchester City e Stella Rossa, offrendo una prestazione di livello sorpattutto contro i Citizens all’Etihad. Le qualità del giocatore sono note e sulla carta potrebbero aggiungere tecnica e classe al centrocampo dell’Inter, anche se l’impressione è che Inzaghi continui a preferire le garanzie offerte da Mkhitaryan e preferire come primo cambio in mediana Davide Frattesi. E il nuovo infortunio occorso in Nazionale nella giornata di ieri potrebbe essere un nuovo ostacolo.
Oggettivamente il miglior acquisto si sta rivelando Mehdi Taremi, arrivato con l’obiettivo di dare un’alternativa di livello alla coppia titolare d’attacco composta da Lautaro Martinez e Marcus Thuram. Il giocatore iraniano ex Porto si è messo in luce soprattutto sulle doti di sacrificio e di lavoro per la squadra, ma per ora i numeri non sono dalla sua. Nelle 6 presenze in campionato (solo una da titolare e per tutta la partita contro il Lecce alla seconda giornata), Taremi ha messo a referto solo 1 assist proprio contro i pugliesi.
Poi tanto impegno ma non così tanti minuti concessi da Inzaghi (95 in 5 partite) per fare la differenza. Come per Zielinski, lo spazio è aumentato in Europa con Taremi titolare sia contro il City che contro la Stella Rossa. Prestazione rotonda e di applicazione contro gli inglesi e lucente contro i serbi, dove Taremi ha offerto la versione migliore di sè con l’Inter, mettendo a referto 2 assist e segnando il rigore del 4-0 finale. Un segnale importante che i nerazzurri sperino possa continuare, ma non solo per Taremi ma anche per gli altri colpi dell’estate. Anche dalle loro risorse possono passare le sorti della stagione, e che finora sono effettivamente mancate.