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Inter-Venezia, 3 punti d’oro: ma testa e fisico non girano

Inter Venezia

Photo by Spada - LaPresse - Interdipendenza.net

Inter Venezia
Photo by Spada – LaPresse – Interdipendenza.net.

L’Inter strappa un successo fondamentale contro il Venezia e accorcia a -1 dal primo posto del Napoli ad una settimana dallo scontro diretto della prossima giornata. Una partita che i nerazzurri hanno tenuto aperta fino all’ultimo secondo, e che stavano rischiando nuovamente di buttare via.

La cosa più importante e positiva della partita di ieri sera contro il Venezia sono sicuramente i 3 punti. L’Inter fa quello che deve fare e approfitta del KO del Napoli contro l’Atalanta per portarsi ad un solo punto di distanza dai campani e con l’occasione del sorpasso domenica prossima nel big match di San Siro in programma il 10 novembre.

Inter-Venezia, la vittoria è la notizia migliore. Ma nerazzurri ancora non in forma e con un gioco altalenante. E la difesa dà poche sicurezze

L’atmosfera poteva essere di quelle “giuste”. Occasione di accorciare sul Napoli e riaprire la lotta Scudetto in maniera ufficiale e farlo contro un avversario almeno sulla carta, molto inferiore tecnicamente e in difficoltà per zone di classifica. L’Inter invece ha voluto vivere nuovamente auto infliggersi una serata difficile e che rischiava di diventare anche masochista, memore del pazzesco 4-4 con la Juve della scorsa settimana.

L’Inter ha creato tantissimo soprattutto nel primo tempo, dove non è riuscita però a chiudere le azioni in gol per mancanza di precisione in zona decisiva e cinismo. L’Inter ha creato, ma il sistema di gioco che tanto aveva entusiasmato nella passata stagione ancora non si vede. La squadra di Inzaghi gioca a ritmi bassissimi e troppo compassati e manca quasi totalmente di cambi di ritmo. Non la prima volta in stagione che i nerazzurri brillano poco in fase di possesso, ed è palese che arrivati a novembre l’Inter non sia ancora al massimo della forma fisica e che le gambe non girino come dovrebbe. Una cosa non da poco in quanto larga parte dei meccanismi e delle idee nerazzurre si basano su un palleggio ad alta velocità e ad alta intensità.

Nuovo clean sheet. Ma nerazzurri sempre scoperti nelle ripartenze e il blackout nel finale è sintomo di poca tranquillità

La sagra dello spreco prosegue anche nella ripresa, con l’Inter che dopo un gol annullato a Mkhitaryan per fuorigioco breve di Dimarco la sblocca a metà seconda frazione con Lautaro Martinez, che torna a segnare al Meazza dopo oltre 8 mesi e sblocca una partita che rischiava di diventare ancora più difficile.

I nerazzurri non hanno preso gol, ma anche con il Venezia ha rischiato di capitolare per colpa dei suoi soliti difetti. I veneti hanno tirato solo due volte verso la porta di Sommer, e per due volte il portiere svizzero ha dovuto compiere due parate non semplici prima su Oirstanio nel primo tempo e poi su Pohjanpalo ad inizio ripresa. Due infilate in velocità dei veneti che hanno colto impreparata l’Inter sugli esterni, apparsa ancora molto vulnerabile nell’assorbire i ribaltamenti offensivi avversari e molto distratta a difendere al centro dell’area.

Una poca tranquillità difensiva che ha raggiunto il culmine nei minuti finali di forcing rabbioso del Venezia, con l’Inter non serena e libera di testa e che si è fatta schiacciare. Al netto della giustissima decisione del VAR di annullare il pari di Sverko al 97′ (fallo su Bisseck più tocco con la mano al momento della rete per il difensore del Venezia), è inspiegabile come la squadra di Di Francesco abbia avuto anche solo l’opportunità di costruirsi un’azione sull’ultima palla a disposizione, quando una squadra solida avrebbe portato via la partita senza ulteriori patemi. Invece nessuno ha avuto la cattiveria di marcare l’ultimo palleggio dei lagunari, che gol annullato a parte sono riusciti ad andare in porta in una beffa che ha rischiato di palesarsi e che deve far riflettere la squadra di Inzaghi.