Vieri lo ha ammesso: “Veniva a cena a casa mia” | Quegli incontri sono un lontano ricordo
Vieri fa una confessione, racconta di incontri con un ex compagno di squadra a cui deve molto, oggi è tra gli allenatori più vincenti
Christian Vieri è stato tra gli ultimi centravanti di peso della Nazionale italiana, in grado di superare quota 200 reti in serie A e di vincere molti trofei nel corso della sua carriera. Oggi si diletta con gli amici nel format della Bobo Tv nel commentare le partite dei vari campionati e passa il tempo libero tra sport e buona compagnia.
Ha avuto l’onore di condividere il reparto offensivo con dei veri campioni come Ronaldo, Adriano, Crespo, Recoba e Baggio, imparando molto da ognuno di loro. Da sempre è una testa calda, in grado di arrivare anche allo scontro fisico con l’allenatore pur di fare rispettare le proprie ragioni.
Questo non gli ha precluso di ottenere risultati personali di alto livello, dato l’impegno sempre profuso in campo e la voglia di superare i propri limiti. Ha vissuto un’epoca calcistica molto diversa rispetto a quella odierna e racconta con nostalgia quando era protagonista sul terreno di gioco.
Al The Guardian ha parlato del rapporto conflittuale con mister Lippi al tempo del suo arrivo alla guida della Juventus, in particolar modo un episodio in cui è emersa la testardaggine dei due.
Vieri ai tempi della Juventus, quando talento e rispetto dei ruoli non andavano di pari passo
Queste le sue parole: “Ero seduto in panchina e Boksic si era infortunato, quindi ho giocato circa 10 minuti nel primo tempo. Poi l’allenatore Lippi mi ha detto qualcosa. Io gli ho risposto dicendo: ‘Ma ho giocato solo cinque minuti, perché mi vuoi fare uscire?’. Ero arrabbiato perché non stavo giocando molto, quindi gli ho risposto”.
Per un attimo si è temuto il peggio: “Lui mi ha affrontato. Abbiamo litigato, poi mi ha fatto uscire. Non è stata una vera e propria rissa fisica, perché un altro giocatore ci ha fermati. Queste sono cose che succedono. Questo dimostra quanto tenevo alla squadra”.
Vieri e un’amicizia inaspettata, il ricordo di cene spassose
Racconta poi il rapporto di amicizia con un altro campione: “Io e Zidane eravamo molto diversi. Lui non parla molto. È un uomo silenzioso. Così, quando era inverno, lo portavo a casa mia e mangiavamo con gli amici di mia madre. Ma io giocavo sempre con lui. Abbiamo sempre avuto un rapporto fantastico. Mi piace tormentare tutti, lo sapete. Così veniva a cena, mia madre parlava in francese e lui si divertiva”.
Un aneddoto gustoso che testimonia l’umanità di due centravanti di enorme talento, in grado di creare una bella alchimia anche fuori dal campo.