Home » “Sei uno stupido”, insulta l’arbitro in Nazionale | Beccato dalle telecamere

“Sei uno stupido”, insulta l’arbitro in Nazionale | Beccato dalle telecamere

Telecamere in campo - foto LAPRESSE - Interdipendenza.net

Con la tecnologia odierna le sue parole non sono scappate alle telecamere. È stato tutto registrato, adesso rischia

Con il passare degli anni e con l’avvenire della tecnologia, il calcio è parecchio cambiato. Oramai non si può più parlare di futuro ma è un elemento sempre più presente, al quale gli arbitri, i calciatori e le società stesse non possono fare a meno.

I primi ad esser stati aiutati sono proprio i direttori di gara. Grazie all’introduzione del VAR e della Goal Line Techonology sono stati nettamente ridotti gli errori commessi nel rettangolo verde di gioco, divenendo oramai imprescindibili per la buona conduzione di una partita.

Per gli atleti, adesso sono totalmente controllati e digitilizzati. Con l’utilizzo di nuovi software è possibile analizzare i movimenti della squadra in tempo reale ed il rendimento di ogni singolo nei 90 minuti, calcolando lo spazio occupato da ognuno e l’apporto dato alla rosa.

Non a caso i club migliori al mondo ingaggiano menti brillanti a supporto del loro staff in grado di far rendere sempre al massimo le macchine utilizzate. In questo modo non lasciano sfuggire nessun dettaglio, perfezionando gli sbagli in allenamento e migliorandosi sempre più.

Pieno di telecamere

Non è però tutto rose e fiori per i calciatori. Con tutte queste telecamere puntate, è impossibile assumere certi comportamenti come 20 anni fa. Non si può più essere duri come prima perchè non visti, nè tantomeno si può fare il cosidetto trash talking.

Con il campo da gioco totalmente invaso da questi apparecchi, è impossibile sfuggire. Lo stadio è registrato a 360 gradi, motivo per cui è oramai di moda che parlino coprendosi la bocca con le mani, per evitare che occhi indiscreti analizzino le labbra e comprendano quanto detto.

FIFA – foto LAPRESSE – Interdipendenza.net

Arbitro insultato

Non è di fatti passato inosservato l’insulto registrato durante un match disputatosi tra Nazionali per le qualificazioni al Mondiale 2026. Nello specifico tra Argentina e Perù, terminato 1-0 a favore dell’Albiceleste grazie ad una straordinaria rete di Lautaro Martinez su assist di Lionel Messi, che diventa l’assist-man più prolifico per una Nazionale nella storia del calcio.

La Pulce ha espresso tutto il suo nervosismo contro Carlos Zambrano, difensore avversario, accusandolo di esserci andato troppo duro nei suoi confronti. All’ennesimo fallo, l’8 volte Pallone d’Oro non ha resistito, ripentendo la tanto celebre frase dei quarti di Mondiale 2022 contro l’Olanda: “Que miras Bobo”. Gli ospiti, dalla loro parte, si sono lamentati di un arbitraggio troppo favorevole nei confronti della squadra Campione del Mondo in carica, prendendo di mira l’arbitro Wilmar Roldan: “Non so quale sia la vostra analisi su questa partita, ma fisicamente credo che fossimo allo stesso livello. È un po’ difficile quando l’arbitro ti condiziona: loro ci colpivano ma non è stato sanzionato nemmeno un fallo; a noi bastava toccare Messi con il dito e fischiava subito. E nessuno dice niente perché si tratta di Messi”.