Razzismo nel derby: un anno di squalifica per l’insulto al giocatore | Club costretto ad ammettere la gaffe
Altro episodio di razzismo, questa volta nel Derby: il colpevole è stato individuato e squalificato, il club costretto ad ammettere la colpa
Nonostante passino gli anni, in determinati contesti il mondo sembra non essere ancora pronto all’evoluzione. Tra i vari temi, il più ricorrente è quello del razzismo che viene costantemente trattato, anche se siamo oramai al termine del 2024.
Indipendentemente dalla categoria in cui si verificano o dai soggetti coinvolti, è una vergogna che questo sport, il più seguito al mondo, sia ancora teatro di questi episodi. Sia ben chiaro, si tratta di una minoranza, che comunque però riesce a fare un rumore assordante.
Ciò che è ancora più assurdo è che la maggioranza dei protagonisti siano di età adulta. Negli stadi, luogo in cui dovrebbe unicamente regnare la passione per il calcio e nient’altro, la frequenza è altissima, quando dovrebbero essere portatori di buon esempio.
Lo sport accomuna chiunque. Non conta il colore della propria pelle ma le capacità dimostrate in campo. È utopia intavolare un discorso del genere, a maggior ragione in quest’epoca, eppure è ancora doveroso. Dove c’è razzismo, perde l’umanità stessa.
Altro episodio
Recentemente, in una delle partite più seguite nel panorama calcistico mondiale, è accaduto l’ennesimo episodio. Si tratta del Clasico, tra Real Madrid e Barcellona, vinto nettamente dagli ospiti per 0-4, con doppietta di Lewandowski, rete di Yamal e a chiudere Raphinha.
La vittima è stata proprio il prodigio 17enne, che continua ad incantare in qualunque stadio giochi. Dopo aver segnato ed aver imitato l’esultanza di Cristiano Ronaldo al Santiago Bernabeu, in maniera più che provocatoria, è stato bersagliato con insulti razzisti da parte della tifoseria avversaria; un comportamento che non può essere tollerato.
Trovato il colpevole
Anche se sarebbe meglio se non si parlasse di razzismo, quando vengono trovati i colpevoli è una vittoria per tutti. In questa casistica, gli individui hanno ricevuto dalla Federazione Calcistica Spagnola un anno di divieto da tutti gli stadi spagnoli e multe da 5200 euro ciascuno.
Le Forze dell’Ordine avevano arrestato i suddetti grazie alla consultazione delle prove più che schiaccianti postate sui social. Le forti e denigratorie osservazioni nei confronti del neo campione d’Europa erano ben udibili e sono state giustamente e severamente punite. È stato proprio il Real Madrid ad agire in maniera tempestiva contro i suoi “tifosi”, denunciando il loro comportamento tramite un comunicato ufficiale sui social e collaborando con le autorità per identificarli. Un altro passo verso la violenza verbale e gli abusi razziali, nella speranza che un giorno non debbano più essere titoli da prima pagina.