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Presidente squalificato due anni: “Insulti all’arbitro, tre pugni in spogliatoio” | Disastro nel post partita

FIGC, il logo - Foto Lapresse - Interdipendenza.net

FIGC, il logo - Foto Lapresse - Interdipendenza.net

Il noto presidente è stato squalificato per due anni, nel post partita è successo di tutto, la sanzione è stata resa nota dalla FIGC

Nell’ultimo turno di campionato del girone B di serie D il club ha conquistato i tre punti in un match casalingo complicato, confermando il buon stato di forma e avvicinandosi così alla zona play-off. Una realtà che da pochi anni è gestita da un presidente che è un noto volto televisivo, la cui carriera è iniziata come giornalista e che lo ha portato poi a rilevare il canale, diventandone direttore.

Ciò che è successo durante la sfida disputatasi in Brianza ha dell’incredibile ed è arrivata, poche ore dopo, una sanzione pesante. Il patron è stato inibito fino al 30 giugno 2026, con divieto di accedere agli impianti sportivi in cui si svolgono manifestazioni o gare calcistiche, comprese le amichevoli.

A sanzionarlo è stata la FIGC, a causa di un episodio capitato durante l’intervallo. Nella nota ufficiale della Federazione, si legge, che il presidente si è reso colpevole di “avere fatto indebito ingresso sul terreno di gioco rivolgendo al Direttore di gara espressione offensiva ed implicante denigrazione e discriminazione per motivi di razza. Il medesimo inseguiva l’ufficiale di gara fino all’ingresso nello spogliatoio arbitrale cercando di farlo cadere e rivolgendogli espressioni e gesti (3 pugni sulla porta) intimidatori“.

Un comportamento che è proseguito nel corso della ripresa del gioco e nel finale in cui “attinto con sputi alcuni calciatori avversari mentre abbandonavano il terreno di gioco ed in seguito rivolto espressioni offensive e discriminatorie nei confronti dei medesimi calciatori, innescando una violenta rissa tra i tesserati delle due società durante la quale il medesimo rivolgeva gesto intimidatorio all’indirizzo del Direttore di gara“.

La sanzione coinvolge anche il club

In quel momento sono dovute intervenire anche le forze dell’ordine, con il presidente che “reiterava ulteriormente la condotta minacciosa, offensiva e discriminatoria nei confronti dell’arbitro per di più millantando indebite influenze e corruttela degli organi di giustizia sportiva“.

Lui è Michele Criscitiello, il direttore di Sportitalia e patron della Folgore Caratese, club che dovrà pagare 4 mila euro di multa e disputare i prossimi due match casalinghi a porte chiuse.

Michele Criscitiello - Foto dal suo profilo Instagram - Interdipendenza.net
Michele Criscitiello – Foto dal suo profilo Instagram – Interdipendenza.net

La difesa del patron che accusa Gravina

Criscitiello ha reagito tirando in ballo il presidente della FIGC Gabriele Gravina, con alcuni tweet: “La Federazione pensa di intimidire chi porta alla luce quello che sta succedendo. Non sono un tesserato federale. Verbali inventati. Senza prove. Andremo avanti a dimostrare il loro disegno“.

E ancora si difende con quanto segue: “Mi avevano detto “la pagherà” ma inventare tutto è troppo. La battaglia mediatica nei confronti di Gravina e della Figc si è spostata dalla tv al campo di calcio. La Federazione per la prima volta squalifica un non tesserato (io) con accuse infondate. Falsità tutte documentate“.